Cronache
Io, medico dell'emergenza, vi racconto i drammi del Pronto Soccorso
Verrebbe naturale una riflessione da parte di chi le cose le decide dall'alto, perché qualcosa possa finalmente riportare la Sanità italiana ad essere uno dei fiori all'occhiello nel mondo
Emergenza sanità, i drammi del Pronto Soccorso
Emergenza sanità nazionale e, per quel che ci riguarda, emergenza sanità nella provincia di Brindisi. Pronto soccorso del Perrino stremato per la drastica chiusura o inconcepibile ridimensionamento dei pochi ospedali viciniori.
Ambulanze in continuo arrivo anche per codici minori, pur consapevole la centrale operativa 118 della mancanza di barelle su cui accogliere dignitosamente i pazienti, che tuttavia soffrono quegli stessi giacigli troppo scomodi ed inadeguati per l'attesa di troppe ore. Medici di notte ridotti a due unità per turno, quando, considerato l'incremento della popolazione dovuto al turismo di massa attualmente presente nella nostra Regione, dovrebbero essere in quattro!
Personale dunque esposto alle in fondo giuste ire funeste di chi attende da ore di essere preso in carica da uno dei medici in turno che per ovvi motivi dà la precedenza ai codici maggiori, sottoponendosi alla violenza verbale e talora fisica di chi è in fondo esasperato.
Il tutto con una retribuzione mensile simile a quella di specialisti di discipline non urgenti! Medici, paramedici e pazienti vittime comuni dello stesso balordo sistema, determinato da una politica a tavolino sempre più scellerata, cieca e sorda di fronte ad un comune urlo di dolore!
Medici specialisti dunque in fuga da questo sistema malsano. Reparti di vitale importanza come la Chirurgia Plastica del Perrino di Brindisi costretti alla chiusura per mancanza di unità che hanno trovato impieghi più dignitosi! Perché il personale tutto, medico e paramedico, è quello preposto a salvar vite e non a diffondere inutili e sterili parole per motivi elettorali.
Professionisti del settore, mai così devastato, a cui devono essere garantite le condizioni adeguate per il rispetto del paziente in primis... e proprie. Quello medico è in fondo il mestiere più bello del mondo se supportato da umane condizioni e, chi ama il settore dell'emergenza, nonostante l'immane stanchezza fisica e mentale, continuerà ad amarlo e ad aiutare chi soffre, riempiendo buchi e garantendo spesso in maniera stoica il proprio servizio.
Una sola domanda a nome di tutti... perché? Verrebbe naturale una riflessione da parte di chi le cose le decide dall'alto per gli altri che non hanno mezzi per reagire, perché qualcosa possa finalmente riportare la Sanità italiana ad essere uno dei fiori all'occhiello nel mondo.