Cronache
L'avvocata che avvisava i mafiosi. Lo scandalo si allarga, 5 nuovi indagati

Nell'inchiesta su Camilla Marianera spunta il favoreggiamento di altri dipendenti. Così avvisavano i criminali indagati che stavano per essere intercettati
L'avvocata che svelava i segreti dei pm. Le mance sospette
Lo scandalo della "talpa" che comunicava ai criminali indagati che stavano per essere intercettati dai pm si allarga a macchia d'olio, spuntano altri 5 indagati. Ed emerge sempre più chiaramente che dietro a questa pratica c'era un vero e proprio sistema. Oltre ai nomi di Camilla Marianera, la praticante avvocato che otteneva informazioni riservate dall'Ufficio intercettazioni della procura di Roma e, del fidanzato, Jacopo De Vivo, spuntano - si legge sul Messaggero - altri sospetti complici. Si tratta di dipendenti amministrativi del personale di polizia giudiziaria e lavorano tutti nell'ufficio dove vengono attribuiti i cosiddetti "Rit", ossia i numeri identificativi del registro delle intercettazioni autorizzate, che comprende le singole captazioni per utenza telefonica o postazione ambientale o audio/video.
Sempre in quell'ufficio, dove si cerca la talpa o forse le talpe, - prosegue il Messaggero - viene gestita la documentazione amministrativa di supporto all'esecuzione delle intercettazioni, i pagamenti dell'attività svolta e intrattenuti rapporti con le società che materialmente le eseguono. Dalle verifiche dei carabinieri è emerso come Camilla Marianera avesse guadagnato con regali e piccole mance la benevolenza di molti dipendenti, anche in altri uffici. Regalava somme esigue, anche 50 euro, per informazioni o atti che le erano dovuti, perché normalmente a disposizione dei legali, creando però una rete di rapporti che in futuro, forse, le avrebbe consentito di mettere in atto al meglio quella che lei stessa, intercettata, definiva «Modalità alternativa» di procedere nella sua attività rispetto agli indagati.