Legittima difesa e decreto sicurezza. Magistrati all'attacco del governo - Affaritaliani.it

Cronache

Legittima difesa e decreto sicurezza. Magistrati all'attacco del governo

Riforma legittima difesa e dl sicurezza, i magistrati dicono la loro

Magistrati all'attacco del governo. Più o meno velatamente. Prima il Csm guidato dal vicepresidente David Ermini, renziano autosospeso dal Pd, poi il decano dei pm Armando Spataro, procuratore di Torino, sul decreto sicurezza.

Legittima difesa, il Csm: "Non ci è stato chiesto nessun parere sulle riforme"

Il Csm lancia un messaggio al governo, sottolineando la mancata consultazione in merito alla riforma della legittima difesa. "Sono destituite di fondamento le notizie riportate da alcune agenzie di stampa poiche' allo stato non e' stato richiesto alcun parere dal ministro della Giustizia al Csm sulla legittima difesa, ne' sono pervenute al Comitato di presidenza richieste di apertura pratica, ne' risulta all'ordine del giorno della Sesta Commissione tale parere". Lo precisa una nota del Comitato di presidenza del Csm affermando che "le notizie secondo cui 'il Consiglio Superiore della Magistratura dara' un parere sul disegno di legge che riforma la legittima difesa' non sono fondate"

Decreto Sicurezza, Spataro: "Ci sono aspetti di incostituzionalità"

Ma c'è temperatura anche sul decreto sicurezza. "Di sicuro dal mio punto di vista di giurista pratico dico che ci sono aspetti di incostituzionalità e che il decreto sicurezza, nel momento in cui dovesse diventare legge, potrebbe essere oggetto, se ricorrono gli estremi, di questioni sollevate anche dagli uffici giudiziari". Lo ha detto il procuratore di Torino, Armando Spataro, a margine della presentazione di un protocollo tra la Procura e una cooperativa sociale che permette lo svolgimento di attività di volontariato da parte dei migranti presso gli uffici della Procura torinese. "Vedremo - ha aggiunto Spataro - speriamo prevalga il buonsenso". Il procuratore capo di Torino ha inoltre aggiunto di non invidiare "chi ha responsabilità di guida del paese, quando deve compiere scelte e decidere su questo problema. Si tratta di scelte difficilissime". "Nello stesso tempo - ha concluso - è impensabile guardare agli immigrati come a un peso di cui sbarazzarsi, un problema che produce fastidio. Ricordo le parole di Stefano Rodotà che diceva 'la solidarietà non è un sentimento ma è un dovere e un diritto'".