M5s, Casaleggio: mega consulenza a Philip Morris da 2,4 mln. Scoppia il caos - Affaritaliani.it

Cronache

M5s, Casaleggio: mega consulenza a Philip Morris da 2,4 mln. Scoppia il caos

I grillini non volevano aumentare le tasse sul tabacco. Il dubbio che ci possa essere stato un conflitto d'interessi

M5s, Casaleggio: mega consulenza a Philip Morris da 2,4 mln. Scoppia il caos

Il M5s è sempre più nel caos a livello politico. Ad aumentare la confusione arriva anche l'indiscrezione del Riformista, secondo cui Davide Casaleggio con la sua associazione Casaleggio associati avrebbe ottenuto una mega consulenza dal colosso americano del tabacco Philip Morris da 2,4 milioni di euro. Esplode il caos tra i grillini, si grida al conflitto d'interessi. Nel caso specifico di Philip Morris, - si legge su Repubblica - la multinazionale in questi anni ha beneficiato di una tassazione agevolata che riguarda le sigarette elettroniche, commercializzate attraverso il marchio Iqos. E quando un emendamento al “decreto rilancio” proposto dalla sinistra di LeU ne propose un correttivo, qualcuno ha fatto muro. Chi? Il quotidiano diretto da Piero Sansonetti lo fa intendere, cioè qualcuno del M5S, ma non lo dice.

Secondo quanto ricostruito da Repubblica, fu la viceministro all’Economia Laura Castelli a porre un veto, sostenuta da Italia Viva. Qui però bisogna fare un passo indietro, raccontando di alcune coincidenze. Appena due mesi dopo l’inizio della consulenza di Casaleggio a Philip Morris, a novembre 2017 sul Blog delle Stelle appare una intemerata della stessa Castelli assieme al collega Alessio Villarosa, dal titolo “No alla tassa sullo svapo: un danno alle nostre aziende, un regalo a Big Tobacco”. Mettendo in contrapposizione il consumo delle sigarette classiche con quelle elettroniche, - prosegue Repubblica - e così anche gli interessi dei produttori delle prime con quelli delle seconde. La realtà è un po’ diversa, perché si tratta in buona parte degli stessi produttori che si stanno spostando sul nuovo prodotto considerato meno nocivo e quindi più spendibile sul mercato.