Macerata, Forza Nuova: "Stiamo con Traini". Scontro Saviano-Salvini
Macerata, Forza Nuova difende il gesto del ragazzo marchigiano. Il leader leghista: "Colpa di chi ha reso l'Italia un campo profughi"
"Sara' politicamente scorretto, sara' sconveniente, in campagna elettorale nessuno fara' un passo avanti, ma oggi noi ci schieriamo con Luca Traini. Il ragazzo marchigiano arrestato poche ore fa con l'accusa di aver ferito degli immigrati". Con queste parole Forza Nuova, alle cui posizioni Traini si era avvicinato nell'ultimo anno, difende il gesto del ragazzo marchigiano che ha sparato dalla sua auto in corsa contro gli immigrati.
"Questo succede quando i cittadini si sentono soli e traditi, quando il popolo vive nel terrore e lo Stato pensa solo a reprimere i patrioti e a difendere gli interessi dell'immigrazione", continua la nota del coordinamento romano di Forza Nuova - Italia agli italiani. Che aggiunge: "Mettiamo a disposizione i nostri riferimenti - proseguono - per pagare le spese legali di Luca, a non farlo sentire solo e a non abbandonarlo. Gia' ci immaginiamo le condanne dell'ANPI, degli antifascisti vari e di chi serve la causa della sostituzione etnica. Gia' sentiamo lo sdegno dei palazzi e dei salotti tv. Noi invece abbiamo nelle orecchie il pianto straziato della famiglia di Pamela e il grido di rabbia di un'Italia che vuole reagire e non morire d'immigrazione".
Intanto, scoppia la polemica politica sui fatti di Macerata. "Chiunque spari e' un delinquente, a prescindere dal colore della pelle, poi e' chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale". Così in un primo commento il leader del Carroccio Matteo Salvini a margine della presentazione a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, dei candidati della Lega. "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza, giustizia sociale, serenita' in tutta Italia. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena, conto di riportare sicurezza e tranquillita' nelle nostre citta'".
Poco dopo l'attacco di Roberto Saviano, che su Facebook ha scritto senza mezzi termini: "Il mandante morale dei fatti di Macerata e' Matteo Salvini. Lui e le sue parole sconsiderate sono oramai un pericolo mortale per la tenuta democratica. Chi oggi, soprattutto ai massimi livelli istituzionali, non se ne rende conto, sta ipotecando il nostro futuro".
Immediata la risposta del leader leghista. "La responsabilita' morale di qualunque episodio di violenza che accade in Italia" e' di chi "ha trasformato l'Italia in un enorme campo profughi". "Al di la' degli omicidi, quanti stupri, scippi, furti, rapine, violenze, aggressioni quotidiane - ha detto Salvini - sono fatti ad opera di immigrati clandestini che non dovrebbero essere in Italia? La reazione deve essere democratica, pacifica, di governo e non di violenza. Pero' - ha concluso il leader del Carroccio - quelli che hanno riempito l'Italia trasformandola in un enorme capo profughi hanno la responsabilita' morale, quello si, di qualunque episodio di violenza che accade in Italia".
Sui fatti di Macerata è intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni. "Lo Stato sara' particolarmente severo verso chiunque pensi di alimentare una spirale di violenza", ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in una dichiarazione a palazzo Chigi sulla sparatoria. "Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti", ha sottolineato il presidente del Consiglio. "La magistratura assumera' le proprie decisioni ma una cosa e' certa: delitti efferati saranno perseguiti e puniti. Questa e' la legge, questo e' lo Stato. I delinquinti sono delinquenti", ha detto il premier Paolo Gentiloni in una dichiarazione dopo la sparatoria di Macerata. "I comportamenti criminali - ha aggiunto - non possono avere alcuna motivazione ideologica. Fermiamo insieme il rischio di una spirale di violenza, il popolo italiano sapra' stringersi attorno alle istituzioni e ai comuni valori della Repubblica".
"Italia in piena emergenza sicurezza. Oggi - ha dichiarato in una nota il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni - una sparatoria, un gesto folle da criminali squilibrati, senza alcuna possibile giustificazione. Cosi' si e' ridotta l'Italia in mano alla sinistra. Chiediamo condanne esemplari e certezza della pena per chi attenta alla sicurezza dei cittadini. E' tempo che gli italiani tornino a credere in uno Stato che garantisca loro sicurezza, ordine e legalita'".
Parole diverse dal leader di Leu, Pietro Grasso: i fatti di Macerata "ci lasciano attoniti e inorriditi, e' una spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare. Ringraziamo le forze dell'ordine che hanno gia' proceduto al fermo del folle autore di questo gesto".
Appello alla responsabilità, invece, da parte di Matteo Renzi. "Dopo i fatti di Macerata, vorrei fare un appello a tutti, ma proprio a tutti, alla calma e alla responsabilita'", ha scritto su Facebook il segretario del Pd. "L'uomo che ha sparato, colpendo sei coetanei di colore, e' una persona squallida e folle. Ma lo Stato - prosegue - e' piu' forte di lui e lo ha catturato grazie al coraggio delle forze dell'ordine cui va - una volta di piu' - la nostra gratitudine. Quell'uomo si e' candidato con la Lega Nord e oggi ha sparato anche alla sede del Pd di Macerata prima di essere catturato: verrebbe facile tenere alta la polemica verso chi ogni giorno alimenta l'odio contro di noi. Ma sarebbe un errore: e' tempo di calma e di responsabilita', davvero. Abbassiamo subito i toni, tutti. Non strumentalizziamo questa vicenda. Lasciamo la campagna elettorale fuori da questo terribile evento. Lo Stato c'e'". "Il ministro dell'Interno sara' tra qualche ora in prefettura a Macerata - spiega - e noi ci sentiamo pienamente rappresentati da lui. Il sindaco e tutte le autorita' territoriali con le quali siamo in contatto da stamani si sono dimostrati all'altezza della drammatica situazione. Il presidente del Consiglio parlera' tra qualche ora e noi siamo con lui. Il paese e' molto piu' forte di come viene rappresentato ogni giorno da chi attacca e strumentalizza la nostra comunita'. Noi, come Partito Democratico, siamo a fianco delle persone ferite cui inviamo un abbraccio affettuoso. E invitiamo tutti a non alimentare la polemica e lo scontro verbale con i professionisti della provocazione. La risposta a questa vicenda verra' dalle Istituzioni". Quindi conclude: "La politica deve fare uno scatto e provare a cambiare linguaggio. E noi abbiamo l'occasione per far vedere che siamo profondamente diversi da chi vergognosamente strumentalizza ogni fatto terribile di cronaca.
Perche', cari amici, il vero patriottismo non e' di chi va in giro sparando con un tricolore sulle spalle, ma di chi - anche nei momenti di tensione e difficolta' - sceglie la saggezza, l'equilibrio, la responsabilita' perche' vuole il bene della propria comunita'. Chi ama l'Italia non strumentalizza, ma fa appello alla calma e alla responsabilita'. E noi amiamo l'Italia, sul serio".
Invito a non strumentalizzare anche da parte del candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, oggi in Sicilia per la campagna elettorale. "Faccio un appello - ha detto Di Maio - a tutte le forze politiche e a tutti i leader dei partiti. Stiamo in silenzio e non facciamo la campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti di oggi. Ho visto che e' gia' partita la querelle tra i partiti politici a chi si accusa l'uno contro l'altro. Io faccio un appello alla sobrieta' e al rispetto sia ai feriti di oggi che alla vittima di qualche giorno fa. Non e' possibile - sottolinea il candidato premier M5s - che anche su una tragedia del genere si faccia campagna elettorale".