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Macerata, una copia del Mein Kampf a casa di Luca Traini
Foto di Cronache Maceratesi


Tentata strage aggravata dal razzismo. È l'accusa formulata dalla procura di Macerata per il ventottenne Luca Traini arrestato dai carabinieri per avere ferito sabato mattina a colpi di pistola sei stranieri nella città marchigiana. All'uomo è stato contestato, tra l'altro, anche il porto abusivo di armi: aveva un permesso per detenere la pistola per uso sportivo. E' quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri coordinati dalla procura guidata da Giovanni Giorgio. I militari depositeranno domani un'informativa alla procura. I magistrati chiederanno quindi la convalida del provvedimento.

Traini è stato trasferito nel penitenziario di Montacuto, ad Ancona. Il carcere è lo stesso in cui si trova rinchiuso Innocent Oseghale, 29 anni, per il quale il gip ha convalidato l'arresto. Il nigeriano accusato dell'omicidio di Pamela Mastropietro e di occultamento di cadavere, nell'udienza di convalida si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Sarebbe stata proprio la morte della ragazza a scatenare la rabbia di Traini, incensurato e con un passato da candidato nella Lega. "Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro - avrebbe raccontato ai carabinieri - ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola". Poi Traini è salito di nuovo in auto e ha messo in atto il suo raid razzista, come mostrano le videocamere di  sorveglianza del bar H7 di Casette Verdini, frazione di Macerata, una delle tappe della sua furia omicida.

Il 28enne ha lasciato la caserma dei carabinieri all'una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo.

Intervistato da Rai News 24, il tenente colonnello Michele Roberti, comandante provinciale dei carabinieri di Macerata, ha confermato che il raid xenofobo è stato "il gesto di un folle", "non riconducibile ad alcuna organizzazione strutturata" e che il giovane, al momento dell'arresto, era "tranquillo e lucido".

Dopo essere stato arrestato Traini ha reso ampie dichiarazioni spontanee. Non è stato quindi formalmente interrogato dai magistrati che potrebbero comunque risentirlo nei prossimi giorni. Fra Traini e Pamela non sarebbero tuttavia emersi rapporti diretti di alcun tipo.

Nella casa circondariale, Traini è tenuto in isolamento in un reparto separato da quello in cui si trova Oseghale. "È tenuto accuratamente lontano anche da altri detenuti di colore" dicono dal carcere. Agli agenti della polizia penitenziaria che hanno sbrigato le formalità per il suo ingresso nel carcere, il 28enne è apparso "tranquillissimo". Traini è arrivato nelle prime ore di stamane e avrebbe anche scambiato un battuta con gli agenti.

A Tolentino, nella casa della madre di Luca Traini, i carabinieri hanno sequestrato una copia del Mein Kampf, di Adolf Hitler, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo.

Una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra sono stati sequestrati dai Carabinieri a Tolentino, a casa della madre di Luca Traini, l'uomo che ieri ha tentato di fare strage di migranti per le vie di Macerata. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini anche se, spiegano, i fatti sembrano abbastanza chiari: Traini avrebbe maturato l'intenzione di compiere la strage negli ultimi giorni, subito dopo l'assassinio di Pamela.

Tags:
luca traini carcere
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