Cronache
Madonna di Trevignano, nuovo incontro. Affari si è infiltrato... Il racconto
Esclusivo/ Storia di una giornata particolare
Cominciano ad udirsi schiamazzi in lontananza. I fedeli continuano la recita ma si guardano intorno turbati, mentre il servizio d’ordine identificato da pettorine bianche si volta preoccupato verso il lago. Guardo anche io e vedo un gruppetto che urla. Sono appunto “i giornalisti” –come li chiamano qui- che sono stati tenuti fuori e sistemati in fondo aldilà del filo spinato.
Il drappello si lamenta che gli ombrelloni impediscono le riprese ma i fedeli lo fanno apposta appunto per proteggere la privacy.
Innocenti come colombi ma astuti come serpenti.
Allora -come da copione- il gruppetto urlante si sposta e si mette sul fondo, ancor più lontano ma almeno in linea dritta.
Ad un certo punto, durante la recita, la signora Gisella si interrompe e cade in ginocchio fissando un punto indefinito del cielo dietro la statua della Madonna. Ci siamo.
Di botto tutto tace e si fa un innaturale silenzio. Non si sente volare una mosca.
Si capisce che le è apparsa la madonna o almeno questa è la narrazione condivisa.
All’unisono tutti i fedeli piombano in ginocchio. Sono in imbarazzo ed ho paura che mi scoprano, ecco forse perché i colleghi sono fuori, questi non scherzano e finisco come ne “Il Nome della rosa” in mano all’Inquisizione.
Mentre decido cosa fare fortunatamente la madonna decide di scomparire e così tiro un sospiro di sollievo che già la vigilanza comincia a sospettare. Compio segni di devozione per sviare l’attenzione.
Riprende la recita del rosario.
A quel punto il drappello di giornalisti ricomincia ad urlare capitanati da Paolo Capresi che nel suo dialetto dantesco intrattiene la vigilanza ad intervalli regolari, disturbando non poco la cerimonia.
In un primo tempo mi indigno, pensando a come trattano i giornalisti che sono tenuti fuori dal recinto manco fossero pericolosi criminali, ma in seguito capirò che è tutta una combine.