Cronache
Maltempo, tragedia all'ex Ilva Taranto. Cade gru in mare, un disperso
Nella serata di ieri, a causa del maltempo che ha interessato Taranto e provincia, con pioggia e forti venti, si è verificata la caduta di una gru operante sul quarto sporgente dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto. Lo rende noto l'azienda. La gru è precipitata in mare: sono stati immediatamente attivati i soccorsi. Una persona risulta dispersa.
Ieri sera le ricerche sono state temporaneamente sospese a causa delle condizioni meteorologiche, dell'oscurità e della difficoltà operativa. Le ricerche sono coordinate dalla capitaneria di Porto. Sul posto anche i sommozzatori dei vigili del fuoco e personale dello Spesal. La gru è precipitata in mare.
MALTEMPO: OPERAIO DISPERSO A TARANTO, SINDACATI PROCLAMANO SCIOPERO
Uno sciopero è stato dichiarato ieri sera dalle segreterie e dalle Rsu e Rls (rappresentanza lavoratori sicurezza) dei sindacati dei metalmeccanici di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Ugl di Taranto a seguito del gravissimo incidente che ha visto coinvolto l'operaio che lavorava nella gru dello stabilimento siderurgico Arcelor Mittal ex Ilva precipitata in mare a causa del maltempo e del forte vento. L'uomo è ancora disperso.
"Ormai da anni - scrivono i sindacati - assistiamo a continui rinvii e mancanza di assunzioni di responsabilità da chi è deputato a garantire la sicurezza della fabbrica dal punto di vista del rispetto della vita umana". Fim, Fiom, Uilm e Ugl dichiarano che "la forma di protesta messa in atto quest'oggi non terminerà sino a quando azienda, istituzioni locali, regionali e nazionali e organi di controllo, ognuno per il proprio ruolo, forniranno le dovute indicazioni a garanzia dei lavoratori e cittadini di questo territorio. Chiediamo, pertanto, l'immediata convocazione di un tavolo istituzionale straordinario che assuma decisioni e provvedimenti che cambino radicalmente lo stato di cose presenti all'interno dello stabilimento siderurgico".
La Usb, invece, ha proclamato un primo pacchetto di ore di sciopero di tutto lo stabilimento e dell'appalto Arcelor, a partire dalle 23.00 di ieri e fino alle 7.00 del 15 luglio. "L'ennesima immane tragedia avvenuta in data odierna conferma l 'assoluta pericolosità in cui versano gli impianti gestiti da ArcelorMittal Italia", scrive l'Usb. "Un'altra vita spezzata , l'ennesima famiglia distrutta in nome del #profitto a qualunque costo. Meno di 24 ore fa abbiamo consegnato un cd al Ministro Luigi Di Maio contenente 170 foto e 70 video che attestano lo stato fatiscente degli impianti dello stabilimento. Al Ministro abbiamo chiaramente detto che ad oggi non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per coloro che lavorano all'interno di una fabbrica che oramai è ridotta ad un cumulo di rottame".
"Nelle prossime ore - prosegue la nota - comunicheremo le iniziative pubbliche che avverranno a stretto giro, per mettere definitivamente fine a quella che oramai è diventata una vera e propria mattanza. Lo diciamo chiaramente per quanto ci riguarda non c'e' più discussione, la Fabbrica va chiusa''. La Usb ha ricordato che l'incidente è accaduto "esattamente nella stessa postazione" dove era posizionata la gru, che nel 2012 in occasione di un tornado aveva ucciso un altro lavoratore. ''La gru è stata ricostruita ma con le medesime gravi mancanze di quella precipitata in mare nel 2012", sostiene.
''Siamo vicino ai familiari e ai cari del lavoratore ucciso, chiamiamo i lavoratori e la città ad una mobilitazione straordinaria. Liberiamo Taranto dai veleni''. Una manifestazione spontanea dei gruppi ambientalisti è stata convocata per le 11 al molo Sant'Eligio. E' stata annunciata la presenza di Amedeo Zaccaria il padre di Francesco, l'operaio morto cadendo insieme alla gru durante il tornado del 28 novembre 2012. ''Altri colleghi gruisti Ilva - annuncia il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti - si troveranno per manifestare la propria indignazione".