Cronache
Maltempo, frana in Cadore: 3 morti accertati
E' di tre vittime, probabilmente tutte straniere, il tragico bilancio della frana che ieri sera ha colpito il Cadore dopo una precipitazione intensa che ha fatto smuovere una massa di terra e fango, causando - oltre ai morti - anche danni a strade, case, negozi e impianti sciistici. Sul posto, da ieri sera, si sono recati in maniera tempestiva le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, il soccorso alpino e la protezione civile, oltre ai tecnici dell'Anas e di Veneto Strade, impegnati a riaprire al traffico la statale 51 d'Alemagna, che porta fino a Cortina d'Ampezzo, resa nuovamente percorribile nella notte, e la regionale 48 nel tratto fra Auronzo e Misurina, su cui si viaggia a senso unico alternato.
Le tre vittime sono state ritrovate tutte nella zona di San Vito di Cadore, dove il fenomeno e' stato piu' intenso e ha coinvolto il Ru Secco, nel cui greto e' stato trovato il primo corpo, che verosimilmente appartiene al marito di una turista della Repubblica Ceca, salvata nella notte dai soccorsi: l'auto in cui i due stavano dormendo e' stata travolta dal fango e dai sassi. Gli altri due corpi sono stati trovati nella zona del cimitero e appartengono a una ragazza di circa 14anni e ad un altro uomo. Mentre a Roma il deputato del Pd Roger De Menech, originario proprio del Bellunese, si e' messo in contatto con Palazzo Chigi per far dichiarare lo stato d'emergenza e mentre lo stesso premier Matteo Renzi segue, attraverso i canali della Protezione Civile, l'evolversi della situazione, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si rechera' in serata a San Vito di Cadore. "Purtroppo episodi di questi tipo - osserva Zaia - si stanno ripetendo con insistente frequenza su tutto il territorio nazionale a causa dei cambiamenti climatici, ma anche di un colpevole disinteresse verso il territorio. La vera emergenza nazionale, da aggredire senza se e senza ma, e' la messa in sicurezza del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico".
ALLARME COLDIRETTI: 8 COMUNI SU 10 A RISCHIO - Piu' di otto comuni italiani su dieci (82 per cento) hanno parte del territorio a rischio frane e alluvioni anche a causa dei cambiamenti climatici per le precipitazioni sempre piu' intense e frequenti con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. E' quanto afferma la Coldiretti che, nel commentare la tragedia della frana in Cadore, ricorda che nel 2014 in Italia si sono verificati 211 eventi di frana importanti, che hanno causato complessivamente 14 vittime. Le Regioni piu' colpite sono state Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia secondo l'Ispra. "Oggi in Italia 8,6 milioni di cittadini - sottolinea la Coldiretti - vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico, anche per la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale. A questa situazione non e' certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell'acqua".