Cronache
Mangia pesce crudo e finisce in coma. Batterio killer, amputati tutti gli arti
Finita in coma dopo aver mangiato del pesce poco cotto, una donna è stata sottoposta a un intervento salva vita a causa di una terribile infezione
Donna mangia del pesce tilapia poco cotto, amputate braccia e gambe. Ecco cosa sappiamo sul batterio killer
Del pesce poco cotto può rovinare una vita. Una donna di 40 anni ha subìto l’amputazione di tutti e quattro gli arti dopo aver mangiato del pesce tilapia poco cotto. Contratta l’infezione batterica, la donna è stata sottoposta lo scorso giovedì a un intervento chirurgico salvavita, dopo essere stata ricoverata in ospedale per un paio di mesi.
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La vicenda arriva dalla California. Laura Barajas, mamma di un bimbo di 6 anni. Aveva acquistato del pesce tilapia (uno dei più consumati al mondo) in un mercato locale e San José e l’aveva cucinato a casa: “È stato davvero pensante per tutti noi. Ha quasi perso la vita. Era attaccata a un respiratore”, ha rivelato un’amica a News19. “L’hanno messa in coma farmacologico. Le sue dita erano nere, i suoi piedi erano neri, il suo labbro inferiore era nero. I suoi reni stavano collassando”, ha aggiunto l’amica.
A quanto pare, la terribile infezione sarebbe stata causata da un battere chiamato vibrio vulnificus, microbo potenzialmente letale. “I modi in cui si può essere infettati da questo batterio sono due: si può mangiare qualcosa di contaminato o avere un taglio o un tatuaggio esposto all’acqua in cui vive questo batterio”, ha spiegato la dottoressa Natasha Spottiswoode, esperta di malattie infettive dell’UCSF. Ogni anno vengono segnalati tra i 150 e i 200 casi di infezione e quasi 1 persona su 5 muore.
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Gli amici di Laura Barajas hanno avviato una raccolta fondi su GoFundMe, per aiutarla a coprire le spese mediche e le cure continue. “Questa famiglia ha un disperato bisogno di aiuto. Non è chiaro se l’assicurazione sanitaria del compagno Josè coprirà i costi. Le crescenti spese ospedaliere sono schiaccianti e le condizioni fisiche di Laura richiederanno cambiamenti significativi nelle loro vite mentre si adattano alle sue nuove circostanze”, si legge nella pagina del crowdfunding.