Cronache

Manovra di bilancio? PIU' Partite Iva Unite: stop al blocco dei licenziamenti

Eduardo Cagnazzi

Gigliotti: "Spingere su politiche attive e su aiuti concreti per le imprese che intendono proseguire le attività. L'unica strada per creare vera occupazione"

Stop al blocco dei licenziamenti, si preveda invece nella manovra di bilancio all'esame del governo una premialità per quelle aziende che intendono proseguire le attività evitando di chiudere per sempre i cancelli per fallimento. E' questa la proposta di PIU' Partite Iva Unite, un movimento di imprenditori e liberi professionisti che, nell'era Covid, sta esaminando i diversi provvedimenti del governo adottati fino adesso per fronteggiare la crisi economica. 

“Il sistema sarebbe quello attuale, introdotto con il DL n. 104/2020: “costo zero” per le aziende con calo del fatturato superiore al 20% e contributo aggiuntivo del 9% o 18% per chi dovesse avere subito un calo fino al 20% o non dovesse averlo subito affatto. Il “costo zero” però non esiste", spiega Antonio Gigliotti, segretario nazionale dell'organismo. "L’azienda che ha i lavoratori in sospensione a zero ore, deve accollarsi comunque il costo di maturazione del Tfr che resta a carico del datore di lavoro e anche il costo amministrativo dei rapporti di lavoro in merito alla elaborazione dei cedolini paga, gestione degli ammortizzatori sociali, maturazione mensile del ticket licenziamento per chi avesse una anzianità lavorativa inferiore a tre anni”.

Per PIÙ Partite Iva Unite, andrebbero assunti provvedimenti chiari, ascoltando le esigenze e le istanze che arrivano da imprenditori e tecnici, alla luce della constatazione che sono costretti a subire decisioni sbagliate e non idonee per la ripresa dell’economia e del paese. "Proponiamo con forza l’immediato stop al blocco dei licenziamenti. La nostra idea è di spingere su politiche attive e su un vero aiuto per le aziende che assumono. Questa è la strada per creare nuova occupazione e tutelare le imprese ed i lavoratori che stanno vivendo questa epocale crisi”, commenta Gigliotti.