Cronache

Matti e assassini: il disastro delle Legge Basaglia, da Rovereto a Roma

Di Giuseppe Vatinno

Situazioni ben conosciute; il problema è nelle istituzioni che non agiscono preventivamente in maniera efficace e risolutiva

Ed il punto è proprio questo.

Perché l’episodio di Rovereto non è certo un caso isolato. Purtroppo ogni città, paese, quartiere d’Italia ha almeno un “pazzo” scatenato ben conosciuto da tutti per i suoi comportamenti e le istituzioni non fanno nulla. Ad esempio Roma ne ha diversi per ogni quartiere. È “famoso” uno squilibrato drogato che gira per Spinaceto, periferia sud della Capitale vicino a dove abita la premier Meloni, con le stesse caratteristiche comportamentali di Chukwuka. Segnalato al locale commissariato di Polizia i cittadini hanno avuto la stessa risposta delle sorelle di Rovereto.

Eppure la situazione è ben conosciuta. In questi casi il problema è nelle istituzioni che non agiscono preventivamente in maniera efficace e risolutiva. Nel caso di Rovereto c’è anche un giudice che ha –a quanto si sa- negato l’inasprimento della pena. E poi data la sua nota pericolosità perché non era in gattabuia o in un reparto psichiatrico? Le sorelle chiedono il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio), ma nessuno fa niente. Anche perché c’è una proceduta ben precisa per ottenerlo, procedura che coinvolge il medico di famiglia e i vigili urbani e/o le forze dell’ordine e alla fine è il Sindaco che deve eseguirlo concretamente.