Cronache

Mestre, tutti i difetti dei bus elettrici Yutong

Di Sissi Kreuzer

La Procura della Repubblica di Venezia si è finalmente decisa a formalizzare l'inchiesta sul disastro dell'autobus di Mestre

E' ipotizzabile che, superato il bus fermo al semaforo, lo Yutong abbia sterzato verso destra e, a causa della spinta dell'accelerazione, abbia cominciato a saltellare finendo su quel moncone di marciapiedi che sopravvive alla collocazione del guardrail

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

La Procura della Repubblica di Venezia si è finalmente decisa a formalizzare l'inchiesta sul disastro dell'autobus di Mestre, costato la vita a 21 persone. Indagati due tecnici del Comune (ma non – caso strano – il Sindaco Luigi Brugnaro) per la pessima manutenzione del ramo Vempa del Cavalcaferrovia. A proposito di manutenzione, questa settimana i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire in piena notte per la rimozione di pezzi di cemento che si staccavano da un altro storico cavalcavia, minacciando di precipitare sulle sottostanti linee ferroviarie per Udine e Trieste.

Indagato anche l'amministratore delegato della società La Linea, appaltatrice ACTV, colpevole (?) di aver acquistato un lotto di autobus di concezione cinese.

L'autopsia ha messo fuori causa qualsiasi malore dell'autista come causa dell'incedente.

Tanto da fare, dunque, ma, a quanto mi risulta, nessuno si è preoccupato di ”indagare” la modalità di marcia dello Yutong.

Come utente dell'Actv (servizi di terraferma) uso più volte al giorno e tutti i giorni (esclusa la domenica) gli autobus elettrici Yutong. Che effettivamente pongono qualche problema a chi li guida (e anche a chi è trasportato). Partono a sbalzi, in curva e sui dossi rallentatori tendono a saltellare e a "spintonare". E questo per una semplice ragione (la potrebbe spiegare meglio un macchinista ferroviario): non hanno un cambio ma un reostato che agisce direttamente sul motore, accelerandolo o rallentandolo. Quindi ci vuole poco, a livello di piede su quello che “sarebbe” l'acceleratore, perché la spinta sia un po' troppo forte e possa far leggermente deviare la traiettoria del mezzo.

Quindi è ipotizzabile che, superato il bus fermo al semaforo, lo Yutong abbia sterzato verso destra e, a causa della spinta dell'accelerazione, abbia cominciato a saltellare finendo su quel moncone di marciapiedi che sopravvive alla collocazione del guardrail.

Uno strattone, una strisciata e magari una buca.. ed ecco il bus coricarsi sul fianco rotolando sui tubi di metallo d quella che dovrebbe essere la protezione, per precipitare di sotto.

Detto questo, la realtà è una sola: la protezione della rampa del cavalcavia di Marghera, oltre che vecchia, era/è decisamente insufficiente per trattenere qualsiasi mezzo pesante, ma anche una semplice vettura che avendo un leggero sbandamento, dopo il saltino imposto dal cordolo presente a fianco della carreggiata, potrebbe impennarsi e volargli al di sopra.