Migranti, Amnesty attacca governo: in Italia gestione repressiva
Dl sicurezza: Amnesty, con sgomberi aumenteranno i senzatetto
Il governo Conte, insediatosi a giugno, "si e' subito distinto per una gestione repressiva del fenomeno migratorio": l'attacco al governo e' di Amnesty International, che nel suo ultimo rapporto -"La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019"- non risparmia anche altre critiche al governo italiano, in particolare su razzismo, vendita di armi e sgomberi forzati.
Pubblicato in occasione del 70 anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, il documento denuncia che "le autorita' hanno ostacolato e continuano a ostacolare lo sbarco in Italia di centinaia di persone salvate in mare, infliggendo loro ulteriori sofferenze e minando il funzionamento complessivo del sistema di ricerca e salvataggio marittimo".
Dl sicurezza: Amnesty, con sgomberi aumenteranno i senzatetto
"La linea dura dettata dal nuovo esecutivo sugli sgomberi rischia di fare aumentare nel 2019 il numero di persone e famiglie lasciate senzatetto e senza sistemazioni alternative"; inoltre il decreto sicurezza, fortemente voluto dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, contiene misure "che erodono gravemente i diritti umani di richiedenti asilo e migranti". Per l'Ong, l'iniziativa "avra' l'effetto di fare aumentare il numero di persone in stato di irregolarita' presenti in Italia, esponendole ad abusi e sfruttamento". Altro punto critico su cui Amnesty porta l'attenzione - e che i suoi attivisti hanno documentato - e' il "massiccio ricorso da parte di alcuni candidati e partiti politici a stereotipi e linguaggio razzista e xenofobo per veicolare sentimenti populisti, identitari nel corso della campagna elettorale".
Amnesty: in Europa aumenta intolleranza e discriminazione
Il 2018, in Europa e in Asia centrale, "e' stato caratterizzato dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di liberta' per la societa' civile", con "i richiedenti asilo, rifugiati e migranti respinti o abbandonati nello squallore mentre gli atti di solidarieta' sono stati vieppiu' criminalizzati". E' quanto denuncia Amnesty International nel suo rapporto "La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019". "A guidare questa tendenza sono stati, in un modo o nell'altro, Ungheria, Polonia e Russia mentre nel piu' ampio contesto regionale in Stati come Bielorussia, Azerbaigian e Tagikistan vi sono stati nuovi giri di vite nei confronti della liberta' d'espressione", si legge nel documento. "In Turchia - prosegue Amnesty - ha proseguito a espandersi un clima di paura". Tuttavia, "l'ottimismo e' rimasto invariato e sono cresciuti attivismo e proteste: un coro di persone ordinarie dotate di una passione straordinaria chiede giustizia e uguaglianza".
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