Migranti, esplode la protesta. Sindaci e cittadini si ribellano
EMERGENZA MIGRANTI . UN VIRUS CHE SI STA DIFFONDENDO
L'emergenza migranti sta entrando nel nostro Paese come un virus che si sta diffondendo a tutti i livelli , dal mondo politico fino ai piccoli centri dove alcuni sindaci, sottoposti agli ordini dei prefetti, diventano attori protagonisti nella difesa dei comuni contro gli arrivi a sorpresa.
EMERGENZA MIGRANTI . UN VIRUS CHE SI STA DIFFONDENDO
E si moltiplicano le situazioni dove i cittadini e i loro sindaci, pur non dicendosi razzisti protestano, in alcuni casi fanno lo sciopero della fame, in altri allestiscono barricate per bloccare quegli invii di profughi ritenuti a loro parere un sopruso in termini numerici e un danno pesante soprattutto all'economia del turismo.
Infatti molte delle critiche vengono da molte zone turistiche che sentono danneggiato il loro business principale.
EMERGENZA MIGRANTI. MOLTI SINDACI SI RIBELLANO
È successo così a Messina e poi a San Salvo in provincia di Chieti per finire con il porto di Civitavecchia pronto per diventare, secondo la prefettura un nuovo hot spot , centro di accoglienza alternativo agli altri porti.
Il sindaco pentastellato, Antonio Consolino, ha immediatamente e con forza dichiarato che il porto, uno dei più importanti del paese a livello turistico, non è in grado di ricevere nessuno. Senza se e senza ma.
E per concludere, in questa epidemia che sta diffondendo astio e malumore nei nostri paesi, si aggiungono il crescere di fatti criminosi di pochi migranti. Come quelli perpetrati ad esempio da poco migranti della Sierra Leone che minacciavano altri migranti e cittadini in un piccolo paese del bresciano, Serle.
Tutti segnali che il virus si é radicato, si sta propagando e prima o poi potrebbe scatenare una reazione contraria e pericolosa da parte di chi, come l'Italia,ha fatto dell'accoglienza una bandiera.
EMERGENZA MIGRANTI. ITALIA CON IL CERINO IN MANO
Le colpe di questo dramma sono di molti padri, si parte dai guerrafondai Usa , Gran Bretagna e Francia nella destabilizzazione della Libia e dell'Irak, per passare immediatamente dopo al totale egoismo dell'Europa tutta. Per finire con l'incapacità del nostro paese di dare regole a questa sorta di invasione.
Ora il cerino è rimasto nelle mani dell'Italia e il compito del Governo è di dare risposte ferme.
Purtroppo risposte ferme significano , ad esempio, chiusura dei porti alle navi ong straniere.
Appena minacciata la misura si è alzato il fuoco amico della CEI dei vescovi e il risultato è stato semplicemente opposto : l'idea cioè di aprire altri porti.
Il paese, emblema di accoglienza è ancora in tempo a trovare un antidoto che lo salvi dal virus dell'invasione senza controllo, ma occorre fare presto e decidere .
Al Governo e a Marco Minniti il dovere di trovare una soluzione.