Cronache

Gommone in mare, interviene la Marina. Ong: "Morta una bimba di 5 anni"

A bordo del barcone "in grave difficoltà" al largo della Libia ci sono almeno 15 minori (il più piccolo, un bimbo di 9 mesi) e una donna incinta

La Nave 'Cigala Fulgosi'della Marina Militare, a quanto si apprende, sta procedendo in queste ore al recupero e soccorso dei migranti che si trovano a bordo del gommone a largo delle coste libiche. Sull'imbarcazione si trovano circa 90 persone e le condizioni meteorologiche in peggioramento hanno reso necessario l'intervento della nave italiana. Non è ancora stata accertata la presenza di eventuali vittime a bordo e non si conosce la destinazione di sbarco.

“Sono infondate e diffamatorie le accuse contro i nostri uomini e donne della Marina. Anche in questo caso, come sempre e rispettando legge e morale, hanno soccorso chiunque fosse a rischio". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha aggiunto: "È incredibile che alcuni organi di stampa italiani diano credito a provocazioni e illazioni delle solite ong a cui finalmente abbiamo tagliato il business e che sono sotto inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Difendiamo l’onore della Marina. Per quanto di mia competenza ribadisco l’indisponibilità dei porti italiani per accogliere clandestini”.

Una bambina di 5 anni però di dice sarebbe morta a bordo del barcone, con circa 90 persone, che si trova al largo della Libia e che, da diverse ore, è in difficoltà perchè imbarca acqua. Lo riferisce su Twitter l'organizzazione di soccorso ai migranti, Alarm Phone. "I migranti riferiscono che una bambina di 5 anni è morta a bordo".    "Alle 8.25h -scrive ancora l'ong- ci hanno detto che l’elicottero era ancora lì e di poter stabilire che la nave (che i migranti scorgono in lontananza; ndr) è un’imbarcazione militare. Siamo quasi certi che sia la P490 della Marina militare italiana. Deve prestare soccorso immediato".A bordo del barcone "in grave difficoltà" al largo della Libia ci sono almeno 15 minori (tra cui un bimbo di 9 mesi e una donna incinta "che sta molto male").

Il barcone, ha spiegato Luca Casarini dell'ong Mediterranea Saving Humans, si trova nell'area a cavallo tra le zone Sar libica, maltese e tunisina, "ma non può muoversi e imbarca acqua". Intervistato da Rai News 24, Casarini aveva sollecitato un intervento urgente delle autorità italiane per trarre in salvo il natante e i 90 migranti a bordo. Nelle vicinanze "ieri c'era un pattugliatore della Marina italiana che ha inviato anche un elicottero. La situazione è conosciuta alle autorità italiane e il problema è il solito rimpallo con i libici, che si traduce in una violazione dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra. La Libia è un Paese in guerra: non si può chiedere a un Paese in guerra di intervenire nè affidare queste persone a coloro da cui fuggono. Le autorità italiane che dicono 'devono intervenire i libici' stanno commettendo una grave violazione dei diritti umani. Quanto ai maltesi, deve intervenire chi ha i mezzi militari più vicini. Non si capisce perchè la nave italiana, che ha anche mandato un elicottero a sorvolare il barcone, non sia intervenuta. La situazione è agghiacciante e il risultato è che le persone muoiono nel Mediterraneo".