Cronache

Monteverde Vecchio quartiere di Verdone e Moretti: materia e anti-materia si incontrano

Di Giuseppe Vatinno

Nanni Moretti? E' l'ipostasi di uno stato coscienziale la 'morettitudine'. Verdone è l'erede di Alberto Sordi e della sua comicità ridanciana e popolare

Monteverde Vecchio il quartiere di Verdone e Moretti (e c’abitava pure Paolo Panelli). Quando materia e anti-materia si incontrano

Monteverde Vecchio è uno dei quartieri più enigmatici ed in un certo senso esoterici di Roma. Al suo interno c’è una perla turistica, il Gianicolo, da cui si può osservare dall’alto la “Grande Bellezza” di Roma, per citare il film di Paolo Sorrentino. Poco vicino c’è poi c’è villa Sciarra, con la grande voliera che contiene i pavoni e altri uccelli e piena di laghetti e scorci romantici che si proiettano sul sottostante rione di Trastevere. Nella stessa area insiste il più grande parco di Roma, Villa Pamphili, diviso in due negli anni ’60 dello scorso secolo dalla costruzione della via Olimpica. Una zona di villini del primo novecento, stile rococò e liberty, che si alternano senza soluzione di continuità, appena minacciati da qualche palazzone venuto su alla meno peggio negli anni ’50. Stradine alberate e gentili che finiscono spesso in scalinate, come quella monumentale che connette via Dandolo a viale Glorioso, proiettando improvvisamente il turista verso il centro. Villini pieni di verde e attici che fanno rimpiangere a Monica Cirinnà ed Esterino Montino di essere trasmigrati nella casa madre di Capalbio.

Perché questo quartiere, occorre dirlo, è la patria di uno dei più famosi radical–chic del mondo, Nanni Moretti che abita in uno di questi villini immersi nel verde e contornati di lanterne dondolanti alla brezza della sera e la cui strada tacciamo per privacy ma è facilmente identificabile grazie ai proprietari dei bar limitrofi che difficilmente riescono a mantenere il riserbo su dove vive Lui. Sì perché Nanni la casa se l’è presa in alto ma lavora in basso, a Trastevere, dove ha sede il suo cinema, il mitico Nuovo Sacher che d’estate si trasforma in arena. Per avvistare Moretti basta farsi un giro appunto in uno dei baretti rigorosamente non cinesizzati che ancora accolgono il Vate. La mattina e al tramonto Lui è lì a sorbire cappuccino e dolcetti, spesso il suo preferito, la Sachertorte, fatta da due strati di Pan di Spagna con confettura di albicocche, una sorta di tramezzino dolce che lo manda in visibilio e ne attenua appena l’acidità congenita contro il mondo tutto.