Cronache

Palamara tira in mezzo il Quirinale. "Contatti dopo aver saputo del trojan"

Intanto il Pd, tramite Mirabelli si oppone all'udienza dell'ex toga davanti alla commissione Antimafia: "Inopportuno". Ma il presidente 5s Marra tira dritto

Palamara tira in mezzo il Quirinale. "Contatti dopo aver saputo del trojan"

Il caso Palamara continua a tenere banco. L'ex magistrato dopo l'uscita del libro-intervista di Sallusti "Il Sistema" ha generato il caos nel mondo della magistratura, tanto da aver mobilitato anche la commissione Antimafia del parlamento, che ha fissato un'udienza per ascoltare l'ex membro del Csm sotto giuramento. Ma sulla questione - si legge sul Giornale - è scoppiata una diatriba tra Pd e M5s. I dem ritengono "inopportuna" questa scelta del presidente grillino Marra, ma lui tira dritto. Quelli sollevati da Palamara per il Pd sono «temi che sulla lotta alla mafia c’entrano relativamente. Anzi, non c'entrano per nulla». A parlare è Franco Mirabelli, vicepresidente del Senato e capogruppo dem in commissione Antimafia. Ma Morra fa già sapere che andrà avanti per la sua strada. Convocare Palamara è doveroso, dice, perché i fatti che racconta «rappresentano un quadro desolante nell'azione di contrasto alle mafie da parte della magistratura italiana».

Intanto, dalle carte sull'interrogatorio nel processo a Perugia ai danni di Palamara - si legge sulla Verità - viene alla luce un nuovo retroscena. Palamara ha ammesso, su precisa domanda dell'accusa, rappresentata da Raffaele Cantone di aver avuto contatti con il Quirinale, dopo aver saputo del trojan. "Chiesi a Lotti di raggiungere Erbani (consigliere di Mattarella ndr) , perchè mi avevano detto che ero stato intercettato".