Cronache
Palazzo Londra, chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione per il cardinale Becciu
La richiesta di condanna del Promotore di giustizia, Alessandro Diddi
Vaticano, il promotore di giustizia chiede 7 anni e 3 mesi di reclusione per Becciu
Sette anni e tre mesi di reclusione oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ la richiesta di condanna del Promotore di giustizia, Alessandro Diddi, per il cardinale Angelo Becciu nell’ambito del processo per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese.
Becciu è tra i dieci imputati nel processo davanti al Tribunale vaticano per peculato, abuso d'ufficio anche in concorso e subornazione; il procuratore ha chiesto inoltre di confiscare una somma, per il danno che avrebbe arrecato, pari a 14 milioni di euro. Oggi in Aula non era presente nessuno degli imputati. Prima di formalizzare le richieste di condanna per i dieci imputati, il pm Diddi ha sottolineato che nonostante siano stati "commessi molti reati contro il patrimonio, qui nessuno ha avanzato offerte di risarcimento del danno. E non parliamo di persone disagiate". Il Promotore di giustizia, per dirla con le sue parole, non si è limitato a "sparare numeri", fornendo anche una "spiegazione dei criteri applicati" nel chiedere le condanne. In generale Diddi ha detto che l'Ufficio ha tenuto conto di una forbice ridotta nel chiedere le condanne.
Nelle sue richieste sono state chieste le attenuanti generiche per il broker Gianluigi Torzi e per l'ex dipendente di Credit Suisse nonché storico gestore del patrimonio vaticano perché "dalle loro dichiarazioni sono emersi contributi probatori. Soprattutto nel caso di Torzi".
Oltre alle condanne -in totale le richieste sono per 73 anni per tutti e dieci gli imputati - il Promotore di giustizia ha chiesto pene pecuniarie e l'applicazione di sanzioni patrimoniali. Nel dettaglio, per il cardinale Becciu, così come per Renè Brullhart, ex Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Autorità di Informazione Finanziaria della Città del Vaticano, e per la manager sarda Cecilia Marogna, il Promotore di giustizia ha chiesto al Tribunale di applicare una multa di 10.329 euro. Confische chieste anche per le società coinvolte nel processo: Logsic (775 mila euro); HP finance 6,7 milioni; Segenel 6,7 milioni).
Congiuntamente alle richieste di condanna, l'Ufficio del Promotore di giustizia ha chiesto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per il cardinale Becciu, per mons. Carlino, per Crasso, Di Ruzza, Marogna, Mincione, Tirabassi e Torzi. Chiesta invece l'interruzione temporanea dai pubblici uffici per Brullhart e la sospensione dell'esercizio della professione per l'avvocato Squillace. Si tornerà in Aula dopo la pausa estiva, a fine settembre, quando prenderanno la parola gli avvocati delle difese con le loro arringhe e le parti civili. La sentenza del Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone è attesa prima di Natale.