Cronache

Parco del Pollino, 10 vittime. In salvo i 3 escursionisti dispersi

Civita (Cosenza), un gruppo di escursionisti travolto dal torrente

Sono state ritrovate vive le tre persone che risultavano ufficialmente disperse nella gola del Raganello, in Calabria, dove un'ondata di piena ha travolto due diversi gruppi di escursionisti e fatto 10 vittime accertate, sei donne e quattro uomini. Si tratta di tre ragazzi pugliesi, di 21, 22 e 23 anni: erano accampati in località Valle d'Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell'ordine dicendo "sono vivi".

Una delle vittime era una guida esperta della zona, Antonio De Rasis, di Cerchiara (Cosenza) che da anni portava turisti alla scoperta del torrente. Ci sono poi tre campani: Antonio Santopaolo e Carmen Tammaro di Qualiano (Napoli), Immacolata Marrazzo di Torre del Greco (Napoli). Carlo Maurici  e Valentina Venditti di Roma. Tre pugliesi: Claudia Giampietro di Conversano (Bari). Gianfranco Fumarola di Cisternino (Brindisi). Miriam Mezzola di Torricella (Taranto). Paola Romagnoli bergamasca ma residente in Francia con il marito olandese. Il bilancio ufficiale delle vittime è stato comunicato dalla Protezione civile, che ha smentito l’indiscrezione su 11 morti diffusa nelle scorse ore.

Ma si tratta di numeri ancora estremamente provvisori, non fanno che ripetere autorità e soccorritori. “Siamo molto cauti” spiega Paola Galeone, prefetto di Cosenza. “I numeri che abbiamo dato all’inizio (due gruppi di 18, per un totale di 36) si riferivano a gruppi organizzati. Ora con un numero telefonico dedicato, sia in Regione, sia in Prefettura, stiamo cercando di avere notizie di eventuali uscite di persone singole o di coppie”.

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio.  Il procuratore Facciolla, che è sul posto, ha spiegato: "la presenza della Procura di Castrovillari qui è motivata dal fatto di cercare di capire se ci sono risvolti penali rispetto a quanto accaduto. Dobbiamo verificare se le persone che si trovavano in quell'area fossero consapevoli della situazione cui andavano incontro o, viceversa, se erano all'oscuro di quello che poteva accadere".

Intanto a Castrovillari, dove sono ricoverati alcuni dei feriti, è arrivato il ministro dell'Ambiente Costa. "Sono momenti di grande dolore e preoccupazione. Io ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo", ha detto il ministro.

Le operazioni di ricerca e soccorso sono andate avanti tutta la notte, il tratto da San Lorenzo Bellizzi a Civita, dove l’ondata di piena ha travolto gli escursionisti, è stato battuto palmo a palmo, anche con le torce. Ma solo all’alba le attività sono ricominciate a pieno regime. La zona è impervia, il terreno accidentato e il torrente si nasconde fra gole e anfratti.

Le squadre di soccorso stanno esplorando tutto il greto del torrente, mentre gli elicotteri dei Vigili del fuoco lo sorvolano a bassa quota. Via via che passano le ore però diminuiscono le possibilità di trovare qualcuno ancora vivo. “L’acqua che dai monti è scesa a valle è gelida e nonostante le temperature estive – dice una guida che ha partecipato alle operazioni di soccorso – è difficile che una persona ferita o contusa, magari senza neanche una muta addosso, sia riuscita a sopravvivere tutte queste ore”. Ma si continua a cercare.

“Temiamo che il numero delle vittime della tragedia delle Gole del Raganello sia destinato a crescere. Ma si tratta di valutazioni che facciamo sulla base di quello che si è verificato», ha detto il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla. “Stiamo operando – ha aggiunto – in una situazione di emergenza e non possiamo dare numeri o fare ipotesi. Riteniamo però che nell’area ci fossero più persone come accade sovente in questo periodo perché la zona è molto battuta”.

"La difficoltà ad avere un quadro chiaro di chi manca all'appello – spiegano dalla Prociv - è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi. Molte segnalazioni sono pervenute nella notte al nostro numero verde. Tutte le vittime sono state identificate e, al momento, le persone ricoverate sono undici e si trovano negli ospedali di Castrovillari quelli meno gravi e di Cosenza quelli più gravi (cinque) e uno a Rossano".

Nella notte una bambina è stata trasferita in eliambulanza all’ospedale Cardarelli di Napoli, così come Chiara, soccorsa ieri da Pasquale Gagliardi che ne ha raccontato la storia, trasportata questa mattina al Gemelli di Roma. Gravissime le condizioni di una 24enne di Cosenza, ricoverata in rianimazione, e di quattro uomini politraumatizzati. Sulla regione di provenienza dei feriti, così come delle vittime, ancora c’è incertezza, perché nessuno aveva con sé documenti di identità.