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Cronache
Petrolio, l'altro capo della cricca in Parlamento. Pressing sui porti

Non solo Gemelli. Un altro membro della cosiddetta "cricca del petrolio" faceva capolino spesso e volentieri in Transatlantico, secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano. Si tratta di Nicola Colicchi, lobbista coinvolto nell'inchiesta di Potenza. D'altra parte, le intercettazioni riportano molti colloqui tra Colicchi e De Giorgi.

A proposito della "necessita' di far rivedere" al Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, "l'individuazione del nominativo da designare a capo dell'Autorita' portuale di Augusta, il Capo di Stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, suggeriva al lobbista Nicola Colicchi: "...con Delrio io farei un'operazione diversa, quella della cena, dell'incontro conviviale... dove si rompe il ghiaccio, si parla in generale...". E' questa una delle annotazioni che fa la Polizia nell'ambito della parte dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata che ha al centro le attivita' proprio dell'Autorita' portuale di Augusta: in questo filone De Giorgi e Colicchi sono indagati insieme, tra gli altri, a Gianluca Gemelli, compagno dell'ex Ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Secondo la ricostruzione degli investigatori, infatti, la cosiddetta "combriccola" del petrolio avrebbe fatto pressioni su Delrio affinche' fosse confermato (come in realta' poi avvenuto, con una proroga di sei mesi) Alberto Cozzo alla guida dell'Autorita' portuale di Augusta.

Ma la Polizia ha riscontrato un "certo interesse" da parte degli indagati anche nella "gestione futura dei porti". In una conversazione registrata il 4 maggio, sempre Colicchi ed Enrico Vignola (della Marina militare) "discutevano quale strategia politico-operativa intraprendere per una forma di convenzione tra le Autorita' portuali e la Marina militare, in relazione a tutta una serie di attivita', tipo lo sminamento del porto di Napoli)". Vignola "chiedeva a Colicchi se il Capo (De Giorgi) ne fosse gia' al corrente; Colicchi rispondeva che in piu' occasioni lo stesso si era mostrato interessato alla cosa. Vignola domandava a quel punto chi avrebbe potuto fungere da 'gancio' (evidentemente col Ministro delle Infrastrutture), e Colicchi indicava Ivan Lo Bello (ex presidente di Confindustria Sicilia)", come successo per la nomina di Cozzo. Con Lo Bello, infatti, "si sarebbe arrivati direttamente alla persona del Ministro, essendo 'amicissimi'". Colicchi dunque si interessaca in prima persona a porti e leggi, e faceva pressioni su Gemelli per fare in fretta. Colicchi entrava e usciva dal Parlamento, come faceva anche Gemelli.

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inchiesta petrolioroberto colicchi parlamento
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