Cronache
Processo Grillo jr, i video non aiutano Silvia. Rapporto orale con due
La versione della ragazza non coincide con i filmati: non è girata di schiena e non si ribella, anzi interagisce con loro. Ciro: "Dopo trombo io"
Processo Grillo jr, Silvia e le due ore trascorse tra un presunto stupro e l'altro. La difesa: "Perché non è scappata subito?"
Il processo a carico di Ciro Grillo e i suoi tre amici, accusati di stupro di gruppo da Silvia, si avvia alla conclusione. Nei giorni scorsi si sono svolte le due udienze considerate chiave, l'interrogatorio e il controinterrogatorio della ragazza che ha denunciato il figlio del garante del M5s e gli altri tre. Per la prima volta sono stati trasmessi in aula anche i tre video, la prova chiave di quelle violenze, ma - si legge su Il Fatto Quotidiano - invece di aiutare la ragazza, l'avrebbero penalizzata e per questo le difese al momento si sentono in vantaggio. Si tratta di tre frammenti che riproducono solo alcune decine di secondi (in totale circa un minuto). I filmati non mostrano Silvia che si difende dai tre, ma riprendono la ragazza che interagisce con loro. Dinanzi ai pm aveva spiegato che, pur avendo ricordi molto vaghi (“ho visto nero”, “da lì non ho più assolutamente ricordo), riteneva che in quei frangenti avesse le mani "sul letto".
Leggi anche: Sparkle e Stellantis o le cessioni: la strategia indecifrabile del governo
Leggi anche: Salis, Salvini: "Se è colpevole non può fare la maestra". La replica del padre
In un primo interrogatorio aveva specificato che potesse vedere soltanto Lauria, il quale s’era posizionato dinanzi a lei (per un "rapporto orale"), mentre gli altri non era in grado di guardarli. La difesa trasmettendo i video - prosegue Il Fatto - ha mostrato Silvia stesa sulla schiena e, quindi, in un assetto che le consentiva di vedere i tre ragazzi con due dei quali aveva un rapporto orale, ovvero Capitta e Grillo (che dice "dopo trombo io"). I tre frammenti non coincidono quindi con la descrizione fatta da Silvia e per la difesa, in questa battaglia, è un punto utile a indebolirne la credibilità.
Quanto poi possa pesare, a fronte di una vicenda durata ore, e dell’intero complesso di prove prodotte da accuse e difese, lo stabiliranno i giudici. Altro punto sul quale la difesa ha voluto puntare riguarda il lasso temporale tra il primo stupro denunciato, all’alba del 17 luglio 2019, quello perpetrato da Corsiglia, e quello successivo che, sempre secondo le accuse della ragazza, ha visto protagonisti gli altri tre ragazzi. L'argomento messo sul tavolo dalla difesa in sostanza è: perché, dopo la prima violenza subita da una degli imputati, Silvia non è andata via, ma è rimasta con i ragazzi per due ore circa? Lei ha spiegato di aver bevuto tantissimo. Altro aspetto su cui i giudici dovranno pronunciarsi.