Cronache

Castellammare, prof picchiata: il sospetto di una sexy chat falsa. Indagini sui messaggi intimi scambiati con sei alunni

di redazione cronache

Per i genitori questa chat conteneva "esplicite allusioni sessuali"

Castellammare, l'indagine sulla prof aggredita da 30 genitori. Il sospetto di una ritorsione degli alunni

Continua a tenere banco la vicenda dell'aggressione da parte di 30 genitori a una insegnante di sostegno di una scuola media di Castellammare di Stabia. L'intervento violento dei parenti degli studenti sarebbe scattato in seguito alla scoperta di una presunta sexy chat, un gruppo WhatAapp di cui avrebbero fatto parte l'insegnante e sei alunni. Una chat in cui, a detta delle mamme, - riporta Il Corriere della Sera - sarebbero stati postati messaggi audio con "esplicite allusioni sessuali". L’insegnante aggredita non si è presentata a scuola. I medici le hanno diagnosticato un grave trauma cranico dovuto al pestaggio subito. L’indagine è delicata perché ci sono elementi di cui gli inquirenti non possono non tenere conto. Come il fatto che quelle accuse possano essere una ritorsione nei confronti dell’insegnante che, due giorni prima dell’aggressione, aveva sorpreso un dodicenne a fumare nei bagni facendolo poi sospendere.

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Anche il ragazzino punito, infatti, - prosegue Il Corriere - faceva parte della chat finita sotto indagine. Senza contare che sul tavolo della Procura di Torre Annunziata, ci sono l’hackeraggio dei profili social dell’insegnante, che risale ad alcuni mesi fa, e le recenti minacce di morte ricevute dalla donna sempre sui social. E non si esclude neppure che il contenuto della chat possa essere stato manomesso, quindi falsificato. Negli audio si sentirebbe genericamente la "voce di una donna". Che si tratti dell’insegnante è da dimostrare. La spedizione punitiva di giovedì scorso ha generato timore nei docenti, tanto che la dirigente scolastica, Donatella Ambrosio, ha chiesto e ottenuto un presidio delle forze dell’ordine davanti all’istituto. Ieri alle otto il rientro a scuola è avvenuto sotto lo sguardo dei carabinieri.

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