Cronache

Provano a (ri)uccidere Papa Wojtyla. I misteri del caso Emanuela Orlandi

Di Paolo Diodati

Ripresa delle indagini a 360 gradi, ma con numeri reali

Prima l'illazione, pesantissima, basata su un pettegolezzo insignificante "Passeggiava o usciva in macchina di sera con altri due prelati polacchi, certamente non per andare a benedire le case" (perché i sospettosi curiosi, che ricamarono su tali peccaminose abitudini di far passeggiate, non li seguirono? Sai che scoop, se avessero scoperto che i tre andavano davvero a benedire case...di tolleranza, nome anche abbastanza cristiano). 

Adesso siamo alle affermazioni esplicite, è il caso di dire, papali papali:  "Papa pedofilo", "si portava a letto Emanuela Orlandi e, quando questa sua "opera di bene", si seppe in giro, dovevano farla sparire...".  Restando, però, sempre nel pettegolezzo, perché anche se finalmente è saltato fuori un nome (Marcello Neroni che rincara la dose con "Se le portava a letto") basta sentire cosa dicono gli amici o conoscenti di Neroni ("E' una spia alla francese.  Dà tre o quattro versioni diverse dei fatti e non sappiamo chi e perché l'ha spinto a dire tante frottole.)

Gli inquirenti indagarono anche sulla pista Wojtyla concorrente di Berlusconi, basata prevalentemente sulle affermazioni della "spia alla francese", finendo col considerare tutto inattendibile, data l'inattendibilità della fonte e, soprattutto, la mancanza di riscontri. 

Ora, a 42 anni dall'attentato a Wojtyla e a 40 dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, mancano ancora risposte non dico certe, per il riscontro con i fatti, ma almeno convincenti dal punto di vista logico, alle domande:

chi commissionò quell'attentato e perché? 

Chi rapì la Orlandi e che fine le fecero fare?

Attentato e successivo rapimento della Orlandi, sono collegati?

Domande formulate dal giugno 1983, alle quali si dovrebbe aggiungere una quarta, dalla risposta apparentemente ovvia:

Perché delle tre piste

la turco-bulgara-russo-americana, 

la malavitosa-mafiosa, 

quella vaticana iniziale,

è stata ripresa, e con vigore, solo quella vaticana, parlando di Santo Sporcaccione?

La risposta ufficiale è certamente "Perché solo su quella pista sono venute fuori novità sconcertanti: il Vaticano che pagava a Emanuela il soggiorno a Londra e che, alla morte (di cosa morì?) pagò le spese di trasporto e di tumulazione, indicando il punto preciso dell'avvenuta sepoltura. Trovata la tomba fu eesaminato un teschio e attribuito a Emanuela. Ma l'esame del DNA ,o escluse. Oppure "Aperta la tomba, era vuota", quindi, punto e a capo.