Cronache

Quasi 130 mila persone convivono con l’Hiv: sono in prevalenza uomini

Tra le 12mila e le 18mila persone sieropositive non hanno ancora una diagnosi perché non hanno mai fatto il test

"I nuovi dati del Centro Operativo Aids (COA) dell'Istituto superiore di sanità evidenziano una sostanziale stabilità del numero delle nuove diagnosi Hiv negli ultimi tre anni, così come appare stabile la percentuale dei late presenter, vale a dire di coloro che scoprono di essere Hiv-positivi in fase avanzata di infezione. Attualmente, in Italia, sono tra le 125mila e le 130mila le persone che convivono con l'Hiv, e sono prevalentemente di sesso maschile". Dati citati dal ministero della Salute presentando le iniziative previste per sabato primo dicembre in occasione della trentesima Giornata mondiale nella lotta all'Aids.

Restano tuttavia tra le 12mila e le 18mila persone sieropositive che non hanno ancora una diagnosi perché non hanno mai fatto il test, nonostante almeno un terzo (circa 6mila) di loro abbia una situazione immunitaria compromessa. Nel 2017, sono state riportate 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv che significano 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti. 

L'incidenza italiana è simile alla media osservata tra i Paesi dell'Unione Europea (5,8 nuovi casi per 100mila) e dal 2015 l'andamento risulta pressoché stabile. Il trend è chiaro: l'incidenza maggiore di infezione da Hiv è nella fascia di età 25-29 anni. La principale modalità di trasmissione resta quella dei rapporti sessuali non protetti. La maggior parte delle nuove diagnosi di Hiv riguarda le persone di sesso maschile che ha rapporti non protetti con persone dello stesso sesso (MSM). Dal 2012 al 2017, è in costante diminuzione il numero di nuove diagnosi di infezione da Hiv che ha riguardato cittadini italiani, il dato resta invece sostanzialmente invariato nelle persone straniere.

I decessi per Aids sono stabili, ma resta alta la percentuale delle persone che scopre di essere Hiv-positiva solo pochi mesi prima di ricevere la diagnosi di Aids. Il ministero della Salute, in linea con quanto comunicato dall'Unaids, d'intesa con le maggiori associazioni di pazienti e volontari avvierà, nei prossimi mesi, una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare la popolazione sulle misure di prevenzione e sulla conoscenza del proprio stato di salute rispetto all'Hiv.

Da Redattore Sociale