Cronache

Ranucci denunciato, la Camera Penale di Roma su Affari: "Ci ha denigrato"

di Eleonora Perego

Il presidente Gaetano Scalise, interpellato da Affaritaliani.it, controreplica alla difesa del conduttore sull'inchiesta "Ombre nere"

“Nessuna diffamazione o insinuazione. Solo fatti documentati”, è stata però la risposta di Ranucci

Ranucci ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica intanto dei dati riservati che facevano parte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Come li abbia avuti lo dovrà spiegare alla magistratura; certamente è una pubblicazione illegittima di un elenco riservato. Inoltre di “documentato” c’è solo che alcuni avvocati difendono i detenuti al 41-bis; poi il salto logico che si fa dicendo che questi avvocati in qualche modo favoriscono le comunicazioni tra imputati diventa una diffamazione, a meno che si portino le prove.

Report sostiene che “aver mostrato tale anomalia rappresenta una tutela per gli stessi avvocati" e che "la difesa dei diritti non è una maglietta che si indossa di giorno per poi riporla in un cassetto la sera"

Mi rifaccio a quanto sostenuto da Caiazza: sarebbe come volgarmente e del tutto gratuitamente insinuare che, essendo i magistrati antimafia sempre gli stessi per anni ed anni, essi sono più facilmente esposti alla corruzione da parte dei loro stessi indagati, sicché sarebbe meglio ruotarli in continuazione. Non perché noi sospettiamo che essi siano corruttibili, ma per “proteggerli” da quel pericolo. Inoltre, aggiungo, noi abbiamo addosso sempre la stessa maglietta! I penalisti romani, così come tutti i penalisti impegnati da oltre quarant'anni in oltre 130 Camere penali in tutta Italia, sono da sempre impegnati per la difesa dei diritti di ogni cittadino, affinché il giusto processo abbia luogo in un'aula di Tribunale, così come la Costituzione stabilisce, e non in una trasmissione televisiva.