Cronache

Scuola, Renzi ai nuovi docenti: "Lo Stato vi aveva lasciato nel limbo"

"Con la Buona Scuola abbiamo innanzitutto messo piu' soldi nell'educazione, piu' soldi per i professori, piu' professori per i nostri figli contro l'insopportabile filosofia delle classi pollaio. E con la Buona Scuola abbiamo anche messo la parola fine al modo scandaloso con cui vi hanno trattato in questi anni. Vorrei essere chiaro: abbiamo solo fatto il nostro dovere, niente di piu'. Lo Stato infatti aveva formato Lei e i suoi colleghi per diventare professori. Vi aveva attribuito il diritto di diventarlo. E poi vi ha lasciato per anni nel limbo".

Questo uno dei passaggi della lettera inviata dal premier Matteo Renzi ai nuovi docenti. "La mia generazione - aggiunge poi Renzi nella sua enews - e' cresciuta all'insegna del precariato. Doveva essere flessibilita', spesso era solo precariato, talvolta al limite dello sfruttamento. Credo che essere di sinistra non sia fare i convegni o organizzare piccoli partiti che non vinceranno mai. Essere di sinistra e ancora prima essere per la giustizia sociale e per l'uguaglianza e significa lottare contro il precariato. Negli ultimi vent'anni solo due leggi hanno ridotto il precariato: il JobsAct e la Buona Scuola". "Ieri - scrive Renzi nella enwes - altri cinquantamila insegnanti italiani, costretti per anni a un precariato umiliante e disorganizzato, hanno ricevuto la proposta di assunzione a tempo indeterminato".

"Non abbiamo fatto niente di speciale - si legge poi nella lettera inviata ai nuovi assunti -, solo il nostro dovere. Ma ci abbiamo messo passione, impegno, determinazione. Senza la Buona Scuola gli insegnanti sarebbero restati per anni, qualcuno per piu' di un decennio, precari, ostaggi di convocazioni, graduatorie, punti da conquistare con discutibili procedure", continua il presidente del Consiglio. "Per anni le istituzioni - scrive Renzi nella lettera - hanno permesso che si creasse un ingiustificato e odioso precariato tra i docenti. Conosco bene la rabbia e la frustrazione che tutto cio' ha provocato in molti suoi colleghi. Non poter assicurare continuita' educativa ai ragazzi, dover cambiare istituto ogni anno senza una progettualita', ricevere la lettera di licenziamento alla fine dell'anno scolastico anziche' gli auguri di buone vacanze. Essere considerati pacchi postali da spedire in varie zone della provincia e attendere le convocazioni di fine agosto come un rito umiliante e angoscioso. So quanto per molti di voi tutto cio' sia stato vissuto come una profonda ingiustizia: impossibile del resto apprezzare uno Stato che rende precario il lavoro piu' importante, quello di insegnante".

"Ci siamo presi critiche, insulti, offese, ma adesso - scrive Renzi nella lettera - ci siamo. Ci hanno chiesto di fermarci, raccontando tante falsita' come quella di chi diceva che le assunzioni ci sarebbero state comunque in nome di una presunta sentenza europea. Non e' cosi', naturalmente. Se avessimo bloccato il cammino della Buona Scuola oggi saremmo tornati all'anno zero. Abbiamo fatto tesoro delle tante critiche ricevute, ma abbiamo mantenuto la parola data: Lei adesso e' a tutti gli effetti un insegnante a tempo indeterminato. E' finalmente 'entrato di ruolo'. Auguri!"

"Spero - continua il premier - che possa festeggiare con la Sua famiglia, con i Suoi cari, con i Suoi amici. Brindo metaforicamente al Suo lavoro. E mi permetto di chiederLe una cosa. Il Suo lavoro e' persino piu' importante del mio. Lei si occupa di educazione e non c'e' priorita' piu' grande per l'Italia dei prossimi anni. Lei lavorera' nella scuola piu' tempo di quanto io staro' al Governo. Lei ha la possibilita' di tutti i giorni di valorizzare i sogni e le passioni dei nostri ragazzi che sono il bene piu' prezioso che abbiamo. La prego, dal profondo del cuore: non ceda mai al vittimismo, alla rassegnazione, alla stanchezza. Sia sempre capace di affascinare i suoi studenti, di spronarli a dare il meglio, di invitarli a non cedere al cinismo e alla meschinita'".

"Lei - cosi' si rivolge il premier nella lettera ai docenti neoassunti - ha studiato, ha sicuramente un'ottima preparazione, conosce bene la materia che insegna. E noi siamo orgogliosi della scuola italiana che con tutti i suoi limiti ha punti di forza straordinari. Abbiamo bisogno che indipendentemente dalle differenze religiose, politiche, culturali, civili, economiche la scuola dia ai nostri ragazzi l'opportunita' di credere nei loro mezzi. Di valorizzare i propri talenti. La scuola e' la piu' grande opportunita' per dare a tutti - nessuno escluso - la possibilita' di trovare la propria strada per la felicita'. Lei ha una responsabilita' meravigliosa e difficilissima, non si stanchi mai di crederci, anche quando Le sembrera' difficilissimo. L'Italia di domani sara' come la faranno i professori di oggi. Noi faremo di tutto per aiutare questo lavoro, cercando di fare sempre di piu' per la scuola di questo affascinante e struggente Paese". Il presidente del Consiglio conclude augurano ai nuovi professori "buon lavoro".

Scuola: Renzi a Pd, 50mila tornano credere Stato grazie a voi  - "Se oggi 50mila persone smettono di essere precarie e tornano a credere nello Stato, e' merito della vostra tenacia sulla buona scuola. Stiamo cambiando l'Italia: io sono orgoglioso di essere uno di voi. Grazie per la caparbieta' che avete dimostrato, specie tra giugno e luglio. Matteo". E' quanto si legge in un sms inviato da Matteo Renzi ai parlamentari Pd.