Cronache

Caso simile a quello di Grillo jr e amici. Ma è "6 vs 2", ragazze minorenni

La Procura valuta i possibili reati: dal revenge porn all'adescamento minori e minacce. Tutto filmato e messo in rete, si sono trovati in un garage

Sei uomini e 2 ragazze appena adolescenti. Stupro di gruppo in garage e video

Una nuova vicenda di presunto stupro di gruppo arriva da Savona, non molto diversa dal caso relativo al figlio di Beppe Grillo e dei suoi amici accusati da una loro coetanea di violenze mentre erano a casa di Ciro in Costa Smeralda. Ma questa volta le vittime sarebbero due minorenni, di 15 e 16 anni. Sei ragazzi, due ragazze, tutti insieme in un garage. Per il pm di Savona - si legge sul Corriere della Sera - potrebbero starci lo stupro, l’adescamento di minori e le minacce. "L’accusa è però molto provvisoria", invita alla prudenza il procuratore che indaga sulla vicenda e ha aperto un fascicolo nel quale le accuse potrebbero ridimensionarsi per prendere la piega del revenge porn o della diffusione di materiale pedopornografico, visto che i ragazzi lo avrebbero poi condiviso facendolo rimbalzare da un telefonino all’altro. I fatti sono relativi al marzo scorso. I ragazzi hanno tutti tra i 23e24 anni, tranne uno, diciassettenne. Le ragazze sono molto più giovani, adolescenti, 15 e 16 anni.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti - prosegue il Corriere - si sarebbero incontrati quel giorno e sarebbero finiti nel garage della casa dove abita uno di loro, considerato un po’ il leader del gruppo. E lì dentro sarebbe montata la gang bang, con tanto di immagini che poi i ragazzi si sarebbero scambiati. Le ragazze se ne sono accorte, i genitori ne sono venuti a conoscenza e, con molta difficoltà, si sono fatti raccontare dalle figlie quello che era successo. A quel punto le famiglie hanno deciso di muoversi e hanno denunciato la vicenda ai carabinieri, anche per bloccare la diffusione delle immagini che rischiava di diventare virale. E lì è scattata l’indagine. "Mi hanno detto che hanno fatto una gang bang — riferisce uno degli avvocati difensori. Li ho guardati in faccia, mi è sembrato che non dessero peso a quel che hanno fatto. Come se fosse una cosa normale fare sesso di gruppo, a quell’età poi".