Cronache

Siccità, le piogge non bastano. L'Italia ancora in agonia idrica

di Redazione

Il report dell'Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche

I recenti eventi meteo estremi si sono verificati soprattutto a NordOvest, dove il Piemonte Occidentale ha visto oltre 100 millimetri di pioggia in 3 giorni

 

Se sono bastate poche ore di abbondanti piogge per riportare sopra media i grandi bacini del Nord Italia, non sono sufficienti settimane per superare l'agonia idrica del lago Trasimeno, che si protrae da mesi, ne' per assicurare confortanti livelli agli specchi lacustri del Lazio: è questa la fotografia della nuova fase climatica, che si sta registrando lungo lo Stivale alla fine di un Agosto da temperature record. A farla emergere è il report settimanale dell'Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

"Ancora una volta sono i dati a confermare l'urgente necessità di infrastrutture idrauliche, capaci di calmierare le esigenze idriche di un Paese alla mercè della crisi climatica. Noi non possiamo che ricordare le centinaia di progetti cantierabili, messi a disposizione dai Consorzi di bonifica ed irrigazione lungo l'intera Penisola", commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue).

I recenti eventi meteo estremi si sono verificati soprattutto a NordOvest, dove il Piemonte Occidentale ha visto oltre 100 millimetri di pioggia in 3 giorni (mm. 122 a Cesana), provocando ampie frane e l'esondazione di numerosi corsi d'acqua (torrente Ripa, rii Dusset e Fosse); nel Novarese, oltre 100 millimetri di pioggia si sono registrati in sole 24 ore.

Tutti i fiumi piemontesi hanno visto salire i livelli di portata fino a 10 volte da un giorno all'altro: la Scrivia è passata da 1,19 metri cubi al secondo a 19,5; il Tanaro è salito da 10 a 100; il Pesio da 2,9 a 20,8; l'Agogna da 1,9 a 7,5; il Cervo da 4,6 a 87,1.

Ciò è accaduto dopo settimane di deficit pluviometrico soprattutto sul Piemonte meridionale ed occidentale con punte di oltre l'80% sui bacini dei fiumi Orba, Stura di Demonte e Maira. In Valle d'Aosta si segnala l'andamento del torrente Lys, tornato ad una portata rassicurante (mc/s 4,70) dopo le apprensioni della piena, in cui ha toccato i 42 metri cubi al secondo.

In Liguria, un nubifragio impressionante si è abbattuto su Genova, dove in sole 8 ore sono caduti fino a 210 millimetri di pioggia; il resto della regione è stato caratterizzato da piogge diversificate, che hanno rivitalizzato i fiumi (il Magra è ora 1 metro e mezzo sopra la media del periodo), accompagnate da raffiche di vento, che hanno toccato i 140 chilometri all'ora.

Nubifragi di grande intensità, con venti sferzanti (sfiorati i km/h 100), si sono verificati anche in Lombardia (registrati quasi 80 millimetri di pioggia in 36 ore sull'hinterland milanese, ma oltre mm. 300 in 48 ore alla stazione di Campodolcino, sull'Alpe Motta) con preoccupanti sbalzi di portata per i fiumi: la crescita del fiume Adda ha toccato i 430 metri cubi al secondo, ma notevoli picchi di piena hanno riguardato anche Brembo (mc/s 300), Ticino (mc/s 433), Seveso (mc/s 36) e numerosi torrenti minori.