Cronache
"Perché non morse il pene nel rapporto orale?". Grillo jr, domande a Silvia
L'interrogatorio della ragazza che accusa Ciro e amici di stupro di gruppo: "Come le hanno tolto gli slip signorina?". Prove dell'accondiscendenza. Lei piange
Processo Grillo jr, i legali di Ciro e amici non fanno sconti a Silvia. Ecco le domande imbarazzanti e dettagliate
Il processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici accusati di stupro di gruppo, è entrato nella fase cruciale. L'attesissimo giorno dell'interrogatorio di Silvia, la presunta vittima, è cominciato ieri al tribunale di Tempio Pausania. La difesa - si legge su Repubblica - non ha risparmiato le domande più scomode per la ragazza che all'epoca dei fatti, nell'estate del 2019, aveva 19 anni. Mentre Silvia raccontava quei dettagli drammatici è anche scoppiata a piangere. "Ma se aveva le gambe piegate, come hanno fatto a toglierle i pantaloni?". Oppure: "Ci può spiegare come le sono stati tolti gli slip?". E ancora: "Come mai non ha reagito con un morso durante il rapporto orale?". I legali dei ragazzi hanno voluto sapere dei movimenti della vittima durante la violenza, della sua mancata reazione durante il rapporto orale e a come "le sono stati tolti gli slip". Quest’ultima domanda posta dal presidente del collegio giudicante, Marco Contu. Che ha precisato: "Questo è un processo per violenza sessuale e mi interessa sapere come si sono svolti i fatti".
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"Mi sono sentita una preda", ha detto la ragazza, secondo quanto ha riferito il suo legale Dario Romano al termine dell’udienza, avvenuta a porte chiuse. Qualche momento di emozione ma stavolta, precisa Ansa, il racconto è proseguito senza interruzioni. In aula è attesa la proiezione dei tre spezzoni di video che immortalerebbero i fatti accaduti nella villetta della Costa Smeralda. Invece, sono stati mostrati foto e messaggi, mentre le sequenze di immagini registrate coi telefonini potrebbero essere proiettate nell'udienza decisiva di oggi. E su questo è già scontro tra avvocati. "Il testimone è a disposizione del tribunale. Ovviamente nel rispetto della sua persona. Sicuramente c’è una vittima che va rispettata", ha dichiarato l’avvocato Romano dello studio Bongiorno.