Terremoti e frane, perché non si è fatto nulla dopo i fatti di Agrigento?
"Gli uomini hanno errato, fortemente e pervicacemente errato, sotto il profilo della condotta amministrativa e delle prestazioni tecniche, nella veste di responsabili della cosa pubblica e come privati operatori. Il danno di questa condotta, intessuta di colpe, coscientemente volute, di atti di prevaricazione, compiuti e subiti, di arrogante esercizio del potere discrezionale, di spregio della condotta democratica, è incalcolabile per la Comunità".
Questa analisi si riferisce agli abusi edilizi e ai mille condoni, concessi dal Comune di Casamicciola, colpito dal terremoto ?
No, quella vibrante denuncia fu vergata, dopo i "fatti mostruosi" di Agrigento, 51 anni fa, da Michele Martuscelli (1918-2003), direttore generale dei Lavori pubblici, che il ministro, Giacomo Mancini (1916-2002), aveva incaricato di accertare le responsabilità, politiche e amministrative, per la terribile frana a ridosso della splendida Valle dei templi.
Dopo il tragico evento, il governo di centrosinistra Moro-Nenni, nel 1967, varò la "legge-ponte", che limitò la possibilità di costruire nei Comuni, privi di strumenti urbanistici (allora il 90 per cento).
In soli 2 mesi, la commissione-Martuscelli individuò, con chiarezza e rigore, le cause del disastro nella città siciliana, dove-denunciò-"la sola legge esistente è stata l'arbitrio". 50 In 50 anni, in concreto, cosa è stato fatto per la difesa del suolo, per la tutela dei beni artistici, contro gli abusi e gli scempi nel...bel Paese ?