Cronache
Terremoto, le Marche come la California e Haiti. Così si muovono gli Appennini

"Contagio sismico": gli esperti del CNR IGAG spiegano come si stanno muovendo gli Appennini
Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa. Tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta.
Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l’Appennino centrale in questi mesi. Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato.
Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale. Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi.
Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0.
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Terremoto: Ingv, e' sempre la sequenza iniziata 24 agosto
La forte scossa di questa mattina in Umbria "fa sicuramente parte della sequenza sismica iniziata il 24 agosto. La zona e' quella". Lo spiega all'AGI Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv. "Stiamo studiando la faglia per vedere che diramazione e', se si tratta di una nuova faglia o no. Di certo c'e' una continuita' tra gli eventi di agosto, quelli del 26 ottobre e quelli di questa mattina".
Terremoto: esperti avevano previsto nuove forti scosse
Gli esperti avevano avvertito sul rischio di nuovi forti scosse nelle zone del Centro Italia colpite da un'onda sismica a partire dal 24 agosto scorso. Proprio ieri la Commissione Grandi Rischi aveva identificato "tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicita' di agosto che non avevano registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e con il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo, compresa fra 6 e 7 punti". Gli esperti avevano rivelato che "la sismicita' del 26 ottobre ha attivato uno dei segmenti individuati dalla Commissione, a nord dell'evento di agosto, mentre gli altri due segmenti non si sono mossi. In considerazione della contiguita' con la sismicita' in corso, questi due segmenti rappresentano possibili sorgenti di futuri terremoti nella regione gia' colpita dagli eventi degli ultimi anni. Non si puo' inoltre escludere la prosecuzione della sismicita' a Nord del sistema del Vettore-Bove. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza in corso sia in esaurimento". La Commissione raccomandava percio' agli amministratori dei territori interessati di mettere in atto tutte le iniziative possibili per accelerare le verifiche di vulnerabilita' sismica e gli interventi di messa in sicurezza. Parole profetiche quelle della Commissione Grandi Rischi, alla luce della forte scossa di questa mattina, di magnitudo 6.5, addirittura superiore a quelle del 24 agosto (6.0) e del 26 ottobre (5.4 e 5.9). (AGI) Mot