Terrorismo, 14 arresti da Brescia a Cagliari: "Fondi e sostegno a jihadismo"
Terrorismo, scoperta cellula supporto a qaedisti Al Nusra
Terrorismo: traffici denaro e migranti, una base a Olbia
Aveva basi in Italia, Svezia, Germania, Turchi e Siria l'organizzazione transnazionale scoperta nella vasta operazione coordinata dalla Dda di Cagliari. Tre siriani e un marocchino sono accusati di far parte di una cellula di supporto dell'organizzazione terroristica combattente Jabhat al Nusra, emanazione siriana di Al Qaeda. I reati contestati sono l'associazione con finalita' di terrorismo, il finanziamento del terrorismo e l'intermediazione finanziaria abusiva. In particolare, la Digos della questura di Sassari ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere e diverse perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di presunti appartenenti ad ambienti dell'estremismo islamico stanziati nel Nord Sardegna. Sono diverse centinaia di migliaia di euro i fondi illegalmente trasferiti verso la Siria dall'organizzazione basata a Olbia facente capo a uno dei siriani arrestati, accusato di aveva organizzato una una rete divenuta un punto di riferimento per i siriani, in particolare per quelli residenti in Sardegna, che volevano trasferire denaro da e per il Paese d'origine, tramite uffici aperti in tutta Europa, oltre che in Siria e in Turchia. L'arrestato, il 46enne siriano A.D. ha abitato a Olbia per poi trasferirsi in Svezia, prima di essere fermato in Danimarca, dove si trova detenuto, su mandato d'arresto europeo emesso dall'autorita' giudiziaria di Tempio Pausania per un altro procedimento a suo carico. Per effettuare i trasferimenti di denaro richiesti l'uomo non utilizzava il normale circuito bancario, ne' circuiti di money transfer (non esistenti nelle zone di guerra) bensi' i propri capitali, disseminati in vari Paesi. In particolare, una volta ricevuta la conferma del pagamento della somma di denaro da parte della persona interessata al trasferimento, faceva poi ottenere il controvalore direttamente ai destinatari in Siria attraverso dei fiduciari, trattenendo una percentuale per ogni operazione.
Nel maggio scorso - secondo quanto riferito dagli investigatori - il fratello del 46enne e' stato fermato in Svezia in possesso di una ingente somma di denaro in contanti (675.000 corone pari a circa 70 mila euro), mentre nel giugno successivo un altro fiduciario e' stato sorpreso con una importante somma di denaro in contanti mentre era in procinto di partire per Budapest. Dalle investigazioni emerge che l'organizzazione imprenditoriale, ben conosciuta anche dalla comunita' dei siriani all'estero e con uffici a Istanbul, Beirut, Khartoum, il Cairo e anche a Raqqa, era in grado di far pervenire in tempi brevi e in modo affidabile notevoli somme di denaro in Siria, anche nelle zone direttamente controllate dal Daesh. Questa capacita' era legata ai rapporti del capo e dei suoi fiduciari con le organizzazioni fondamentaliste antigovernative operanti in Siria, in particolare nella zona di Edlib, in favore delle quali restato finanziato l'acquisto di diverse armi da guerra e autovetture pick up. L'attivita' di indagine e' partita da un diverso filone investigativo sul traffico di profughi siriani dall'Italia settentrionale verso i Paesi del Nord Europa - sviluppato dalle Ddat delle Procure della Repubblica di Cagliari e Brescia - nel quale e' risultato marginalmente coinvolto uno degli uomini arrestati oggi. L'inchiesta della Digos di Sassari, attraverso una complessa attivita' tecnica, ha fatto emergere che i quattro arrestati, oltre a essere protagonisti di attivita' di sostegno e proselitismo - anche via internet - per la causa jihadista, finanziavano in modo costante, dall'Italia e da diversi Paesi europei, l'organizzazione terroristica siriana Jabhat al Nusra, convogliando nei territori di guerra somme di denaro con il meccanismo dell'hawala, fuori cioe' dai canali finanziari legali. Con gli inquirenti ha collaborato una delle persone coinvolte nel traffico di migranti, che ha consentito di risalire all'organizzazione specializzata nel facilitare il trasferimento di profughi siriani dall'Italia al Nord Europa e confermato il ruolo dei quattro arrestati nel finanziamento di Jabhat al Nusra.
Terrorismo: da intercettazioni adesione a fondamentalismo siriano
La prova dell'adesione ideologica degli arrestati alle organizzazioni fondamentaliste operanti in Siria, emerge da una nutrita serie di conversazioni nelle quali gli accusati seguono da vicino l'evoluzione della guerra civile siriana. Secondo una nota della Polizia di Stato, nell'ambito delle due operazione coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, condotte, rispettivamente, dalla Guardia di finanza e dalla Polizia, che hanno portato all'individuazione di una vasta rete di supporto a gruppi combattenti di matrice integralista islamica operanti in Siria, le intercettazioni degli arrestati dimostrano "con grande partecipazione emotiva, la vicinanza ideologica alle formazioni antigovernative". Gli arrestati commentano "entusiasticamente ed esaltano i successi militari di Al Nusra, scambiandosi una serie di informazioni aggiornate e particolareggiate su quanto appena avvenuto sul fronte di guerra, dimostrando in tal modo di avere contatti diretti con le organizzazioni combattenti impegnate nella guerra civile siriana"
Terrorismo: Minniti, neutralizzate strutture potenzialmente ostili
Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, si e' complimentato per l'operazione antiterrorismo, eseguita dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura Nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha portato ad arresti e perquisizioni in diverse regioni d'Italia disposti dalle Direzioni distrettuali di Brescia e Cagliari. "Questa operazione - ha sottolineato il ministro Minniti in una nota - costituisce un altro importante tassello delle azioni di prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale che si sono sviluppate in questi mesi nel nostro Paese. Quella di oggi e' il risultato di un'attivita' investigativa a 360 che ha consentito di svelare e neutralizzare strutture potenzialmente ostili
Terrorismo: scoperta cellula supporto a qaedisti Al Nusra
Due le operazioni, coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, condotte, rispettivamente, dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di Stato, che hanno portato all'individuazione di una vasta rete di supporto a gruppi combattenti di matrice integralista islamica operanti in Siria. In particolare, le indagini condotte dagli uomini dello Scico di Roma e del Comando provinciale della Guardia di finanza di Brescia hanno consentito di disarticolare un'associazione per delinquere, a carattere transnazionale, costituita da 10 siriani e finalizzata al riciclaggio ed all'abusiva attivita' di erogazione dei servizi di pagamento in diversi Paesi dell'Unione Europea (Svezia, Italia e Ungheria) ed extraeuropei (Turchia). A due di loro e' stato contestato il reato di finanziamento al terrorismo.
L'indagine e' legata ad un'altra inchiesta coordinata dal Servizio contrasto del terrorismo esterno della Direzione centrale della Polizia di prevenzione della Polizia di Stato che ha portato la Digos di Sassari ad individuare 4 militanti di origine siriana e marocchina accusati di far parte di una cellula di supporto dell'organizzazione qaedista Jabhat al Nusra, operante in Siria. Le accuse sono di associazione con finalita' di terrorismo, finanziamento del terrorismo e intermediazione finanziaria abusiva. Complessivamente sono 14 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dai gip di Brescia e Cagliari su richiesta delle rispettive Procure distrettuali antimafia e antiterrorismo e 20 le perquisizioni domiciliari in corso in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.