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Cronache
Turetta con un'app-spia ha seguito Giulia. Poi l'ha uccisa con 75 coltellate
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta

Omicidio Cecchettin, così Turetta conosceva ogni movimento di Giulia

Filippo Turetta aveva premeditato tutto e ad incastrarlo è stata un'app-spia che il killer di Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre scorso, aveva installato nel cellulare della sua ex, "almeno 4 giorni prima di ucciderla". Per gli inquirenti, che hanno dichiarato concluse le indagini - riporta Il Corriere della Sera - il 23enne padovano il piano se l’era appuntato, tra l’altro, in un file del suo computer, in cui aveva scritto come legare a Giulia con il nastro adesivo mani, caviglie, ginocchia, e anche come tapparle la bocca. Un file scritto, cancellato e recuperato dagli esperti informatici. Turetta la monitorava in tutto. Telefonate, messaggi, applicazioni. Quindi, "almeno dal 7 novembre" (quattro giorni prima del delitto).

Settantacinque coltellate, di cui una ventina derivanti dalla difesa (con le mani) della vittima, colpita più volte anche al volto. E' un condensato di orrore l'atto d'accusa che i pm di Venezia hanno notificato ieri a Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Al giovane viene contestata una crudeltà "chiaramente eccedente l'intento omicida". Il controllo che esercitava sulla ragazza - si legge nell'atto di conclusione indagini - era continuo. 

Leggi anche: Cecchettin, Filippo Turetta a processo. Contestata la premeditazione

Giulia - secondo i pm e lo riporta Il Corriere - era stata prima colpita con "calci ripetuti" mentre si trovava a terra, nel tentativo di fuggire nella zona industriale di Fossò. A pochi metri da casa sua, a Vigonovo. Era lì che tra le 23.14 e le 23.40 si era messa a urlare al suo assassino: "Smettila, così mi fai male". La procura ha accolto il lavoro fatto dai difensori della famiglia Cecchettin, che hanno raccolto i messaggi e le dichiarazioni delle amiche di lei che certificherebbero lo stalking e le intimidazioni di cui Giulia era vittima a causa dell’atteggiamento possessivo e violento del ragazzo. Ora la parola passa al gup. Turetta rischia l'ergastolo.

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