Cronache
Un detenuto prova a violentare la sua legale in carcere: condannato a due anni
La vicenda risale al 2017, quando l'intervento della polizia penitenziaria salvò l'avvocatessa dalla violenza del suo assistito
Condannato a due anni il detenuto che nel 2017 provò a violentare sessualmente la sua legale in carcere
È stato condannato il detenuto pluripregiudicato che nel settembre del 2017 provò a violentare la sua legale nel carcere di Rebibbia, a Roma, dove si trovava per una serie di reati connessi alla droga. La sentenza della condanna – di primo grado a due anni di reclusione per violenza sessuale – arriva a distanza di sole due settimane da quando l’uomo 43enne ha varcato i cancelli del penitenziario per aver finito di scontare le sue precedenti pene.
Secondo quanto riferisce Open, che ricostruisce l’accaduto, tutto sarebbe cominciato quando lo studio legale al quale il malvivente affida la gestione del suo caso gira la pratica a una sua praticante, che da lì comincia a seguirlo. Sin da subito il detenuto manifesta interesse nei confronti della legale. I due iniziano a scriversi, ma la donna gli fa capire che è inopportuno. Anche perché nel frattempo è stata sottoposta a procedimento disciplinare per aver avuto rapporti con un suo assistito. “Se vuoi che continui ad essere il tuo avvocato devi cambiare atteggiamento, perché ricordati che quei bastardi vedono tutto. Posso essere una tua amica, ma tra noi due non ci deve essere niente”, così scrive l’avvocatessa.
Poi arriva l’ultimo colloquio con l’assistito. E qui si verifica l'aggressione. Dapprima l’uomo prova a darle un bacio, ma quando lei lo allontana, lui cerca di tirarle su la maglietta. Lei si stacca e fugge in bagno. Poi torna in sala colloqui per prendere le sue cose e avvisa la polizia penitenziaria. Così gli agenti si avvicinano alla sala. Ma quando la legale rientra, il detenuto costringe la donna in un angolo per provare ad abusare di lei. L’incubo è al suo clou quando la vittima urla e interviene la polizia, scongiurando il peggio.