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Cronache
Varsavia vuole le bestie di Rimini.Italia (Alfano) silente su Ciatti e Regeni

Da una parte un paese che si mobilita immediatamente per un crimine subito da dei suoi cittadini. Dall'altra parte un paese che sta fermo di fronte a una serie di tragedie senza fare nulla. E' l'amara posizione in cui si trovano Polonia, che ha subito chiesto l'estradizione dei presunti colpevoli dello stupro di Rimini, e dall'altra di un'Italia che resta immobille e silente sul caso di Niccolo' Chiatti, il ragazzo pestato a morte a Lloret de Mar. Senza parlare dei vari cedimenti sul caso Regeni. Con il criticato ministro degli Esteri Angelino Alfano sullo sfondo...

Rimini, la Polonia chiede l'estradizione del branco

La Polonia ha intenzione di chiedere l'estradizione dei quattro arrestati per gli stupri di Rimini, come ha preannunciato il vice ministro della giustizia polacco Patryk Jaki, ma il 'branco', in base a quanto prevede la legge italiana, dovrà essere processato nel nostro Paese per i reati commessi. Lo ha spiegato una fonte investigativa. Domani i quattro arrestati affronteranno l'interrogarorio di convalida davanti al gip. Il presunto capo banda, il 20enne congolese Guerlin Butungu, difeso dall'avvocato Daria Perruzza, dovrà comparire davanti al gip di Rimini, mentre per i due fratelli marocchini di 15 e 16 anni e il quarto complice, un 17enne nigeriano, procede il Tribunale peri Minorenni di Bologna.

Spagna, padre Niccolò Ciatti: Italia chieda l'estradizione dei ceceni

L'Italia si muova per provare a ottenere l'estradizione dei ceceni indagati per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il ventiduenne di Scandicci (Firenze) ucciso a calci e pugni in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, il 13 agosto scorso. E' quanto chiede il padre del ragazzo, Luigi Ciatti, con un post su Facebook. "Oggi - scrive Luigi Ciatti - ho avuto le ultime notizie dall'avvocato in Spagna. La discoteca è stata riaperta. L unico in carcere che aveva un avvocato d'ufficio adesso ha un avvocato di fiducia, che mi dicono molto conosciuto in Spagna ciò significa che qualcuno paga per loro o hanno loro molta disponibilità di denaro. Ho letto che per il caso della povera ragazza polacca si sono mossi e venuti in Italia per affiancare gli investigatori italiani i loro colleghi polacchi. Stasera ho sentito, se non ho capito male, che la Polonia ha chiesto l'estradizione di questi delinquenti. Mi chiedo, forse sbagliando, ma l'Italia nei confronti della Spagna non può fare niente per avere giustizia per mio figlio Niccolò? Noi non possiamo chiedere l estradizione del o dei ceceni?". In carcere in Spagna, con l'accusa di omicidio volontario, al momento c'è solo Rassoul Bissoultanov, il ventiquattrenne ceceno, esperto di arti marziali. Sarebbe stato lui, secondo gli investigatori spagnoli, a sferrare a Niccolò Ciatti i pugni e i calci risultati poi fatali. I due amici e connazionali di Bissoultanov, invee, che restano indagati, vennero rilasciati dopo poche ore e tornarono a Strasburgo, dove risiedono, Per loro solo l'obbligo di non lasciare l'area Schengen.

Caso Regeni, nelle carte dell'Egitto nessuna svolta

Nessuna svolta. E sarà così anche in futuro. Sul caso di Giulio Regeni, le testimonianze dei dieci agenti egiziani della municipale e della National security che hanno avuto in qualche modo a che fare con il ricercatore italiano dell'Università di Cambridge ucciso al Cairo un anno e mezzo fa "non contengono alcuna ammissione rilevante". Lo scrive oggi il quotidiano La Repubblica, che ricorda come i poliziotti dello Sco (Servizio Centrale Operativo) e i carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale) stiano ultimando la traduzione degli atti - una decina di pagine di verbali - arrivati dalla procura generale del Cairo. Eppure, ha dichiarato al giornale uno degli inquirenti, "qualche elemento dal quale potrà venire fuori qualcosa di utile, forse, c'è". Si tratterebbe in particolare di alcune utenze telefoniche, sfruttando le quali potranno essere ricostruiti contatti e spostamenti di Regeni. Nulla comunque - chiarisce Repubblica - che lasci presagire un'imminente svolta verso la verità. Gli inquirenti italiani sono in possesso dei nominativi dei tre agenti che sicuramente sanno qualcosa, soprattutto perchè hanno già mentito sulla sparizione e sulla morte di Regeni. Sono il colonnello Osan Helmy, il colonnello Sharif Magdi Ibrqaim Abdlaal e il colonnello Mahmud Hendy. La procura di Roma ha chiesto l'autorizzazione a interrogarli direttamente o in alternativa di partecipare alle loro audizioni, ricevendo però in cambio un secco "no" dalle autorità egiziane. 

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