Cronache

Vatileaks, le rivelazioni della Chaouqui su Facebook

IL POST DI FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI SU FACEBOOK

Oggi vengono fuori gli sms in cui Balda si lamenta che volessi controllare la sua vita. È in questa frase che sono racconti tutti i miei errori. A maggio Balda diventa una patetica caricatura di se stesso. È furioso perché ha capito che l'8 giugno non diventerà revisore. In ufficio è una belva, nella vita peggio. Inizia a bere. I negroni diventano la regola, ogni sera di nascosto. Andava alla Caffetteria a piazza di pietra, si sedeva, si toglieva le scarpe e beveva fino a non potersi alzare. Cercai di risolvere la situazione: gli consigliai una visita psichiatrica, che divenne in realtà una farsa quando scoprii che in cambio di qualche entratura il medico anziché periziarlo a dovere lo scarrozzava per ristoranti e stadi.

Poi c'era la cricca, quella dei concerti, delle cene, degli abiti laici. Tutti a dire che la nomina non serviva. Che lui era un grande così e che sarebbe andato tutto a posto. Inizia la lite feroce. Io insisto e cerco da sola di controllare che non facesse danni, minaccio di dire tutto al Papa. Lui continua, il suo stile di vita mi disgustava. La gente che aveva intorno peggio. A fine maggio chiudiamo ogni rapporto. Se lui mi avesse dato retta la chiesa non sarebbe nel problema in cui si trova. E se io avessi parlato dei miei sospetti a qualcuno oggi non saremmo così. Qualcuno avrebbe potuto aiutarlo. Curarlo. Lui dice che Gianluigi ed Emiliano lo hanno ricattato, io dico che se al posto di due persone oneste che hanno fatto solo il loro lavoro gli fosse capitato di incontrare due delinquenti chissà che avrebbe potuto accadere a lui e al resto delle cose che gestiva. Da giugno in poi nessuno controllava la sua vita, questo è il risultato.