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Culture
Giacomo Balla e il "Bal Tic Tac": torna alla luce a Roma dopo 100 anni. FOTO

Splendide pitture murali, eseguite da Giacomo Balla, sono tornate alla luce negli ambienti che all'inizio degli anni Venti del secolo scorso ospitavano il 'Bal Tic Tac', primo cabaret futurista la cui decorazione e il cui arredamento furono realizzati da Balla. Estese su circa 80 metri quadrati, sia sulle pareti che sul soffitto del piano terra di via Milano, 24, nel centro storico della capitale, queste pitture sono riemerse all'inizio del 2017, durante le indagini preliminari per la ristrutturazione della palazzina, destinata ad accogliere uno spazio museale della Banca d'Italia. Le decorazioni, tipicamente futuriste, si trovano in quella che era la sala d'ingresso del 'Bal Tic Tac'. Si credeva fossero andate perdute in quanto il locale, dopo la chiusura del cabaret nel 1924, e' stato oggetto di interventi di ristrutturazione, diventando un noto negozio di lampade: Sciolari. Solo tra il 2000 e il 2002 la Banca d'Italia ha acquistato il locale che, una volta completato il restauro conservativo delle pitture, verra' collegato con un tunnel trasparente a Villa Huffer, sede del Centro convegni della Banca d'Italia, alla quale si accede da via Nazionale. "L'obiettivo - ha spiegato oggi alla presentazione della scoperta Luigi Donato, capo del dipartimento immobili della Banca d'Italia - e' aprire questo spazio al pubblico entro la fine del 2021". Quindi esattamente un secolo dopo la realizzazione dell'edificio e l'apertura del locale, consacrata da Filippo Tommaso Marinetti, che all'epoca fu descritta in questi termini dalla rivista milanese 'Il Futurismo': "Marinetti ha inaugurato a Roma, con un discorso, il 'Bal Tic Tac', grandioso locale per balli notturni, futuristicamente decorato da Balla. Per la prima volta e' apparsa realizzata la nuova arte decorativa futurista. Forza, dinamismo, giocondita', italianita', originalita'". Il restauro conservativo, iniziato da pochi mesi, e' supervisionato dalla Soprintendeza Speciale di Roma. "Si tratta di decorazioni conservate quasi integralmente - ha detto il soprintendente Francesco Prosperetti - che ci danno la possibilita' di apprezzare lo spazio futurista. Con gli occhi e la mente riusciamo a immaginare perfettamente questo luogo, che per Roma rappresentava un salto nella modernita'. Al 'Bal Tic Tac' l'estetica futuristica si esprimeva in tutte le sue declinazioni: dalle pitture murali agli arredi al genere musicale che veniva diffuso". Durante la presentazione alla stampa, e' stato infine precisato che sono apparsi dei frammenti di decorazione anche al primo piano della palazzina, dove si trovava la sala da ballo. In questo ambiente si trovano ora degli uffici della Banca, ma si faranno comunque ulteriori indagini per capire cosa si potrebbe eventualmente recuperare. 

 

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