Culture
Bimbi e COVID, spiegare il virus ai più piccoli: "Ricominciamo dalle favole"
Il movie di “Ma dove vivono i cartoni?” per la ripartenza dopo il lockdown
“Ricominciamo dalle favole”: i bambini pronti a sconfiggere il Covid con l’aiuto dei supereroi.
I bambini, questi piccoli supereroi pieni di risorse e sorprese, hanno vissuto la quarantena con una maturità da fare invidia agli adulti. Lo stop alla scuola, la reclusione in casa e la sospensione, da un giorno
all’altro, dei giochi all’aperto e delle corse nei parchi. Hanno ascoltato le motivazioni dei genitori senza battere ciglio e si sono reinventati, con attività ludiche tra le quattro mura: hanno prodotto lavoretti, opere manuali e tanti striscioni con gli arcobaleni. “Andrà tutto bene”.
Ma cosa hanno pensato veramente? Qualcuno ha frugato nei loro cuoricini pieni di emozioni e battiti? La grande famiglia di “Ma dove vivono i cartoni?” di “Animazione in corso Srl”, guidata da Aurora Manuele e con la direzione artistica di Francesco Chiaiese, non ha mai smesso di pensare ai piccoli. Alla loro ricerca di favole, alla paura del buio e alla sfida ai “draghi” che loro sanno bene che possono essere sconfitti. Come un drago, il Covid, che dopo un periodo di buio sta per essere sconfitto. Ma bisogna spiegarlo ai piccoli.
Come? Ricominciando dalle favole.
E’ il senso del lavoro artistico prodotto dalla carovana di personaggi di “Ma dove vivono i cartoni?”, che invita a prestare, ora passato il peggio, più attenzione ai piccoli e parlare loro attraverso il loro linguaggio. Quello delle fiabe.
Questo l’incipit del movie per i bimbi: “Tutti i più grandi uomini e donne della storia prima di diventare tali sono stati dei bambini ed hanno guardato il mondo attraverso i loro occhi. Gli occhi di chi pensa, di chi spera, gli occhi di chi sogna, di chi conosce l’alfabeto delle emozioni. Gli occhi dei bambini ci osservano, cercano sicurezza in uno sguardo, attendono una risposta alle loro domande perché sono convinti che i grandi una risposta ce l’abbiano sempre e si fidano. Non dovremmo mai deluderli e, invece, questa volta, abbiamo spento la luce senza pensare che i bambini hanno paura del buio. Si sono spenti i sogni, le emozioni, la fantasia. E quando i bambini ci hanno chiesto quando avremmo acceso la luce, purtroppo non avevamo la risposta che loro aspettavano”.
La avranno? Quale sarà il lieto fine dopo questo tempo buio? Presto ricominceranno gli spettacoli per i piccoli e l’invito ai grandi è cominciare a scrivere con i bambini l’atteso lieto fine.