La nuova legge sul cinema
La nuova legge “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, che regola la gestione statale dei finanziamenti per il cinema e istituisce nuovi organi specifici, entra in vigore il 1° gennaio 2017. "È legge la nuova Disciplina del #cinema e dell'audiovisivo, attesa da decenni" twittava orgoglioso il ministro Franceschini a fine novembre. "Regole trasparenti e più risorse per film, sale e giovani" aggiungeva.
In effetti la legge istituisce un "Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo" e unifica le competenze del Fondo unico per lo spettacolo (FUS) e del tax credit produzione, cioè il mezzo che permette di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico.
Ma c'è qualcosa di più: saranno abolite le commissioni ministeriali che decidono quali film ricevono i finanziamenti pubblici in base al loro “interesse culturale”. Al suo posto sarà introdotto un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana, cioè contributi che vengono forniti dallo Stato sulla base di parametri oggettivi: con un pizzico di esagerazione qualcuno ha detto "scompare la censura di Stato".
C’è poi una parte della legge dedicata ai giovani e al cinema d’autore: fino al 18% delle risorse del nuovo fondo sarà offerto a «giovani autori, start-up, piccole sale, contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità, contributi per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia». Il 3% del fondo servirà a promuovere il cinema nelle scuole.
Chiediamo a Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale della FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, www.fapav.it) che annovera fra i propri soci AGIS, ANICA, MPA, UNIVIDEO e le principali aziende dell’intera filiera audiovisiva, quali sono i punti salienti della riforma.
La nuova Legge su cinema, approvata recentemente dal Governo, pone l'attenzione sul valore economico del settore audiovisivo nel sistema Paese, generando quindi la sensazione che forse è cambiata la percezione sulla fruibilità e sull'accesso dei contenuti audiovisivi. Il mercato del cinema sta cambiando pelle?
La Legge appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale riconosce indubbiamente al settore cinematografico la capacità di porsi come volano per l'intera economia: il cinema è, infatti, attrazione di investimenti stranieri; promozione del Sistema Paese all'estero e grande prodotto dell'industria creativa italiana. Questa Legge, fortemente voluta dal Governo e dal Parlamento, va proprio in questa direzione. Certamente, il mercato audiovisivo ha sicuramente subìto dei cambiamenti nel corso di questi ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda l’ampliamento dell’offerta legale online che è molto cresciuta ed ha visto anche l’arrivo di nuovi importanti player nel nostro Paese. Gli usi e i consumi degli italiani sono in parte evoluti, ma non è mutato l’interesse nei confronti del contenuto audiovisivo che continua ad essere alto e ad occupare una parte importante del nostro tempo libero. Sicuramente il crescente utilizzo dei social network, la crisi economica ed una generale riduzione del tempo libero a disposizione, hanno influito sul consumo totale di contenuti audiovisivi. Più in generale è da sottolineare una forte crescita del consumo del prodotto seriale destinato sia alla televisione sia alle piattaforme online. Questo aspetto ha delle ricadute in ambito locale anche a livello produttivo (basti pensare ad esempio a “The Young Pope” di Sky Italia e la serie “Suburra” di Netflix). Sempre più oggi si parla infatti di “mercato audiovisivo” e non solo “cinematografico”, proprio per la varietà di contenuti realizzati e destinati alle numerose modalità di sfruttamento dei contenuti oggi disponibili.
Facendo riferimento a qualche numero, quanto vale oggi in termini di fatturato il vostro settore? Quanto la pirateria ha inciso, e forse continua ad incidere, in termini di mancato introito, di contrazione degli investimenti e di riduzione degli addetti?
Il comparto audiovisivo in Italia ha un valore di 14 miliardi di euro, con oltre 170.000 professionisti impiegati. Nel 2015 gli incassi al box office sono stati di oltre 637.000.000 €, con un aumento del 10% rispetto al 2014. Positivo sinora anche il 2016. Dopo anni in negativo anche il mercato dell’home entertainment è tornato a crescere in Italia, sviluppando nel 2015 un giro d’affari pari a 368 milioni di euro, con una crescita del 5,1% rispetto all’anno precedente. Se questi dati positivi da una parte conferiscono linfa al settore, non dobbiamo però dimenticare che in soli dieci anni il mercato dell’home entertainment ha perso circa il 60/70% del suo fatturato, comportando anche la chiusura o il ridimensionamento di molte aziende. Sono infatti stimati in oltre 500 milioni di euro all’anno i danni causati dalla pirateria all’intero comparto, con importanti ricadute anche sul piano occupazionale e dell’erario. Per quanto riguarda il cinema in sala, il grosso problema è quello relativo principalmente da un lato la messa online sempre più repentina della copia pirata del film e dall’altro anche la presenza sul web di contenuti non ancora usciti sul mercato italiano e già disponibili in versione sottotitolata. Dalle nostre rilevazioni emerge infatti come il 34% dei film sia già disponibile online illegalmente il primo giorno di programmazione nelle sale.
Le nuove tecnologie hanno consentito di aumentare l'illegalità diffusa, quali sono gli strumenti che come FAPAV avete messo in atto per contrastare questo fenomeno e per non demonizzare la nuova frontiera digitale?
Gli strumenti per contrastare il fenomeno della pirateria audiovisiva esistono e variano a seconda del singolo caso. Innanzitutto il lavoro svolto dalla Forze dell’Ordine è fondamentale per bloccare e sequestrare quei siti che grazie alla diffusione illecita di contenuti portano avanti un business importante. In secondo luogo il nostro Paese dispone di uno strumento utile, ossia il Regolamento AgCom, che consente di poter bloccare un sito illecito in poche settimane. Si tratta di uno strumento che noi come FAPAV utilizziamo con regolarità sin dalla sua implementazione e grazie al quale abbiamo già ottenuto 77 blocchi di siti. C’è poi una attività costante e quotidiana che svolgiamo sui singoli contenuti e dei quali riusciamo ad ottenere la rimozione dei file illeciti presenti soprattutto sui cyberlocker e sulle piattaforme UGC. Un ulteriore importante tassello è quello che riguarda il tema dell’educazione alla legalità e della sensibilizzazione del grande pubblico ad un consumo consapevole. Riteniamo che sia fondamentale realizzare attività di comunicazione destinate al grande pubblico e soprattutto alle nuove generazioni per far comprendere l’enorme lavoro creativo e produttivo che c’è dietro un’opera audiovisiva. Il digitale, con grande probabilità, avrà un ruolo rilevante nei prossimi anni e pertanto sarà fondamentale che l’ “ecosistema” diventi il più genuino possibile affinché l’on-line possa essere un luogo più idoneo per ospitare la fruizione di contenuti contribuendo alla crescita del mercato.
Si parla sempre più spesso di educazione all'uso degli strumenti digitali e ai contenuti che vi transitano: il vero problema è che manca una cultura del rispetto della creatività oppure che l'offerta legale è ancora troppo debole e insufficiente per rispondere al mercato e alle esigenze dei consumatori?
L’aspetto educativo è fondamentale. FAPAV è attiva con alcuni progetti tra cui IO FACCIO FILM (promosso assieme alle altre associazioni dell’audiovisivo ANICA, MPA e UNIVIDEO), la campagna di valorizzazione dei professionisti e delle maestranze del cinema italiano, e RISPETTIAMO LA CREATIVITA’, un progetto interamente rivolto alle scuole attraverso una serie di contenuti che permettono di approfondire il processo creativo e realizzativo di un’opera. Per quanto riguarda l’offerta legale, invece, negli ultimi anni è decisamente cresciuta sia nella tipologia di fruizione dell’opera sia come numero di servizi disponibili. Mi fa molto piacere sottolineare anche la nascita di strumenti informativi volti a facilitare il reperimento online dei contenuti come ad esempio TROVASTREAMING, recentemente lanciato dal nostro associato MYmovies.it e che consente all’utente di confrontare le offerte disponibili sui vari siti di streaming e download legali.
La nuova Legge pone al centro l'innovazione e la formazione contestualizzate in un ecosistema italiano dove il cinema torna ad essere veicolo di cultura e di condivisione educativa: come pensate di rendere tutti questi elementi virtuosi realmente efficaci in un settore fortemente condizionato da problematiche di carattere economico e da una disaffezione del pubblico verso il prodotto cinematografico?
Ritengo che sia un momento positivo per la nostra industria, essendo il cinema tornato al centro delle politiche culturali del nostro Paese grazie ad importanti iniziative come la nuova Legge Cinema e Audiovisivo ma anche Cinema2Day, che sta favorendo un rinnovato avvicinamento alla sala da parte anche di quel pubblico che non la frequenta abitualmente. Per quanto riguarda gli aspetti e le tematiche che più direttamente ci riguardano, la nuova Legge riconosce l’importanza della formazione e dell’educazione alle arti cinematografiche nei percorsi scolastici destinando anche dei fondi ad attività di tale tipo. Per noi l’educazione costituisce uno dei principali cardini per combattere efficacemente la pirateria audiovisiva. Favorire la crescita di una cultura del rispetto della creatività, incentivando anche un uso corretto delle nuove tecnologie, è essenziale per formare soprattutto nelle scuole quello che è il pubblico di domani.
Paolo Brambilla