Culture
Ferragosto, ricorrenza diventata rumorosa e spesso frustrante
Una poesia di Giannino di Lieto per Ferragosto
Buongiorno Direttore e buon ferragosto. Ho piacere di proporle la pubblicazione, con qualche modifica introdotta, di un mio breve scritto sulla attualità dei tempi, sulla poesia, su mio padre.
Un cordiale saluto
Giovanni M. di Lieto
I tempi che viviamo, Giannino di Lieto, una scrittura poetica che rende lezione
di Giovanni Maria di Lieto (figlio dell’Autore)
“Ferragosto, festa più mondana che letteraria, oggi purtroppo è diventata una ricorrenza rumorosa e spesso frustrante, legata al consumismo, e alla necessità di un divertimento fine a se stesso, che lascia più ricordi deludenti che percezioni di emozioni necessarie” (Ottavio Rossani).
L’Occasione va còlta all’opposto e non sprecata per ricordare Giannino di Lieto, una delle voci più significative del Secondo Novecento italiano.
Giannino di Lieto (1930 – 2006) è stato una figura esemplare della poesia italiana del Secondo Novecento, sempre incline allo smarcamento rispetto alle mode o alle tendenze imperanti (Massimo Migliorati).
“C’è un punto di riferimento concreto, preciso ed esemplare che è dato dall’intera opera di Giannino di Lieto. Sono qui particolarmente grato anche perché posso rendergli omaggio per tutta quanta quella lezione che la sua scrittura ha offerto a me come a tanti altri in trent’anni di attività poetica” (Giorgio Bàrberi Squarotti).
È stato un poeta che ha svolto un raffinato discorso in modo tutto proprio, al di là dei comuni moduli della poesia italiana. Alla ricerca della Poesia Nuova, di una propria visione della poesia, della parola, della storia (“Piccole grandi parti di vivere consumato per amore”).
“Sostituiamo al Particolare la Parola, verso, nome di cui il lettore si compiace per un imprevisto impresagito godimento interiore. L’Autore non deve chiedere altro. Perché se Poesia è un concetto di libertà, le è consanguineo il sentimento della non violenza” (G. di Lieto).
L’Autore torna a noi - oltre le Mode - con “Estate”:
Estate
stagione
delle nudità vive
dei labili incontri
vanità delle cose
cieche nella luce
persiane stese
bestemmie gridate
dai vapori alle barche
che portano limoni
noi ci ritroviamo
bambini
soli
sulle rive del giorno
con la mano piena
di fulgide conchiglie.
Giannino di Lieto
da “Opere”, Interlinea 2010