Culture

Chi sono le 4 "signore" dell'Impressionismo. Un libro le racconta (Ed. Nomos)

"Impressioniste", di Martina Corgnati, volume che racconta la bella e poco nota storia (d’arte) di Mary Cassatt, Berthe Morisot, Eva Gonzalès e Marie Braquemond

Non credo che sia mai esistito un uomo che abbia trattato una donna come un suo pari e questo è tutto ciò che avrei chiesto – io so di valere tanto quanto loro. BERTHE MORISOT

Questo libro parla di quattro donne. Quattro artiste, certo, ma innanzitutto quattro donne: con tutte le implicazioni che questo – non troppo diversamente da oggi - comportava. Donne che hanno avuto il coraggio e la determinazione di rompere gli schemi opponendosi al pregiudizio: le parole dell’affascinante Berthe Morisot, che suonano ancora di grande attualità, ben riflettono il fil rouge che percorre il libro di Martina Corgnati. Non si tratta dunque solo di un’analisi del percorso artistico e dei risultati ottenuti dalle protagoniste, ma del racconto delle loro vite con aspirazioni, desideri, successi e naturalmente anche difficoltà, sconfitte e delusioni.

Questo libro parla di talento e di conquiste, di una bella storia d’arte ancora poco nota: la piacevole scrittura dell’Autrice accompagna il lettore nella Parigi e nell’Europa di fine Ottocento presentando ad una ad una le quattro donne che, nate tutte negli anni Quaranta del XIX secolo, sono le uniche della loro generazione ad aver ampiamente superato lo status della dilettante amatoriale, magari di talento, e ad aver consacrato tutta l’esistenza alla pittura ignorando la disapprovazione sociale, il sospetto e l’irrisione; la borghesia a cui quasi tutte appartenevano infatti, se era pronta a incoraggiare la pratica della pittura da parte delle fanciulle come passatempo decoroso e aggraziato, certo non sopportava volentieri che una donna rispettabile si ponesse nella posizione di pittrice professionista, sacrificandovi magari la famiglia e la maternità. L’analisi delle circostanze eccezionali che condussero queste quattro figure a sviluppare (almeno in tre casi; Eva Gonzales morì giovanissima, a 34 anni nel 1883) il loro talento e il loro stile, è il primo dei compiti di questo volume, che ne esamina poi il percorso creativo colto sullo sfondo del contesto di scambi, influenze reciproche ed amicizie che univano le artiste al circolo degli impressionisti e degli altri pittori e uomini di cultura dell’epoca.

Martina Corgnati è curatrice e critica d’arte. Da molti anni si divide fra l’attività didattica (è docente titolare di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera di Milano), le collaborazioni giornalistiche e l’impegno critico. Da molti anni si occupa del lavoro di artiste donne soprattutto nel Novecento e nell’arte contemporanea. Ha cocurato, insieme a Lisa Wenger, la prima edizione della corrispondenza di Meret Oppenheim, Worte nicht in giftige Buchstaben einwickeln (Scheidegger & Spiess, 2013); della stessa artista ha scritto la prima biografia (Meret Oppenheim, Afferrare la vita per la coda, Johan & Levi, 2014). Per le edizioni Compositori ha scritto L’opera replicante: la strategia dei simulacri nell’arte contemporanea (2009) e I quadri che (ci) guardano. Opere in dialogo (2011).

IMPRESSIONISTE copertina