Culture

Intesa Sanpaolo a sostegno della cultura insieme al Piccolo Teatro di Milano

Intesa Sanpaolo promuove la cultura in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano con la presentazione dell'opera "Il ragazzo dell'ultimo banco"

Prosegue l'impegno di Intesa Sanpaolo in ambito culturale con la presentazione di "Il ragazzo dell'ultimo banco", un'opera teatrale prodotta dal Piccolo Teatro di Milano e ideata da Juan Mayorga, con la regia di Jacopo Gassmann.

Intesa Sanpaolo rinnova il suo impegno in ambito culturale in partnership con il Piccolo Teatro di Milano con la presentazione dell'opera Il ragazzo dell'ultimo banco. Alla sua prima regia in una produzione del Piccolo Teatro, Gassmann dirige un testo dello spagnolo Juan Mayorga, in scena dal 21 marzo al 18 aprile 2019 al Teatro Studio Melato.

Affaritaliani.it ha intervistato Fabrizio Paschina, Direttore Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo, che ha commentato il pluriennale impegno del Gruppo a sostegno dell'arte e della cultura: "Intesa Sanpaolo porta avanti una partnership più che decennale con il Piccolo Teatro di Milano. Oggi torniamo a parlare di teatro nella filiale di via Verdi 8, dopo aver raccontato e condiviso Freud e l’Interpretazione dei Sogni lo scorso anno, e lo facciamo presentando l'opera Il ragazzo dell'ultimo banco di Jacopo GassmannIntesa Sanpaolo rinnova ancora una volta il suo impegno in ambito culturale, affermandosi su tutte le piattaforme relative ai settori dell'editoria, dell'arte, del teatro, degli enti lirici e molto altro".

L'opera 

Il ragazzo dell’ultimo banco è una lucida parabola che gravita attorno all’ambiguo rapporto tra un professore (Danilo Nigrelli) e uno studente (Fabrizio Falco) e che sollecita una riflessione sul sottile, impalpabile confine tra finzione o realtà. Capovolgimento dell’archetipo del romanzo di formazione, l'opera mette in scena personaggi costretti a fare i conti con il proprio fallimento e con la solitudine. 

Lo ha raccontato ai microfoni di Affaritaliani.it il regista Jacopo Gassmann: "È un testo da leggere a più livelli. Sempre in bilico sul crinale che separa realtà e finzione, gioca su una narrazione del tempo ricca di ellissi e su un climax di sottesa violenza psicologica fra i due protagonisti. Il rapporto fra il professore e Claudio, sui doppi binari di quello padre/figlio e docente/discepolo, si trasforma via via in un’appassionante lotta emotiva e intellettuale, fino a posizionarsi sull’orlo di uno strapiombo. Ogni personaggio fa i conti con i propri fallimenti e con un profondo senso di solitudine. Tutti si trovano a vivere la propria esistenza per procura: il professore attraverso il talento del misterioso ragazzo; lo studente nei mondi, forse immaginari, che costruisce. La domanda che prende vita sul palco è: fino a che punto arte e scrittura hanno il diritto di addentrarsi nelle vite degli altri?".

"Questo è il terzo spettacolo di Mayorga che metto in scena  - ha proseguito Gassmann - e posso dire di essere un frequentatore e un grande amante di questo autore e del suo teatro, il quale pone domande e non dà risposte e chiede allo spettatore di compiere uno sforzo critico per giungere a una conclusione, portandosi dentro il ricordo di ciò che ha visto. Mayorga è autore fantastico, un filosofo matematico convertitosi al teatro che crea testi meravigliosamente aperti".