Culture
L'Isis contro gli "infedeli": le conseguenze sulle cultura. Il filosofo commenta...
L'Islam nasce "come religione di conquista. E, nelle conquiste, la violenza è inevitabile". Lo dice il poeta siriano Adonis, nome d'arte di Ali Ahmad Said, che aggiunge: "L'Isis sarà annientato, ne sono sicuro". Adonis afferma di sostenere la Russia, "perché colpisce l'Isis", ma di non aver mai appoggiato il presidente siriano Bashar al-Assad. "Ho detto soltanto che il problema non è la persona, quanto il sistema, la mentalità, la cultura. L'Occidente vuole imporre un presidente alla Siria, decidere al posto dei siriani". Nell'Islam, spiega, "esiste l'ortodossia dei sunniti, che accettano soltanto una lettura letterale del Corano. Senza interpretazioni metaforiche o simboliche. Per questo non c'è spazio per arte e poesia tra gli ortodossi, c'è soltanto la giurisprudenza. La cultura del potere e della sua conservazione, a qualunque costo". "Mi colpisce che gli occidentali, a cominciare dagli americani, siano stati in silenzio di fronte alla devastazione dell'Iraq e della Siria". "L'errore è di identificare i popoli con i loro regimi e abbandonarli al saccheggio e alla barbarie dei terroristi. Lo stesso sta accadendo ora in Yemen, e non parliamo della Libia. Senza dimenticare la Turchia e il suo ruolo criminale. La comunità internazionale si è svegliata soltanto ora, dopo quanto accaduto a Parigi. Con 10 anni di ritardo".
Parallelamente a questo intervento che solleva un problema culturale importantissimo, i militari dell’Isis hanno ripreso la battaglia contro i libri “infedeli”: hanno bandito ancora una volta dalla città di Mosul tutti i testi non islamici, indagandone la presenza in locali pubblici e abitazioni private. “Lo scopo di tale operazione consiste nell’evitare la diffusione di idee non compatibili col progetto dell’organizzazione”, ha dichiarato un funzionario kurdo a IraqiNews.com. Dopo il sequestro, i testi sono stati raccolti e dati alle fiamme per rispettare il ferreo diktat dell’interpretazione estrema che i terroristi danno della Shari’a (la scienza giurisprudenziale islamica interpretata secondo la legge divina, ndr): l’opposizione a ogni tipo di pensiero scientifico. I guerrieri sunniti hanno anche intrapreso un progetto di revisione del sistema scolastico, vietando l’insegnamento della matematica, della chimica, delle scienze e di tutte le altre discipline “infedeli” contenute nei curricula scolastici. Solo la religione è stata tutelata come materia di studio, perché tutta la conoscenza appartiene al creatore e gli insegnamenti teologici sono gli unici adatti alla promozione del pensiero islamico (deviato).
"La violenza con la quale i miliziani dell'Isis si sono lanciati contro reperti archeologici e contro la cultura in genere non mi stupisce - commenta con Affaritaliani.it il filosofo Alessandro Alfieri. Farne una questione di ignoranza significa banalizzare l'evento; anche la messa al bando di tutta una serie di libri è la migliore dimostrazione della coerenza e della radicalictà dell'ideologia del califfato. Come la morte rappresenta l'arma più potente nelle mani degli integralisti (perché non temendola si pongono da subito su un piano di superiorità rispetto all'occidente) l'iconoclastia radicale del califfato è espressione di una cultura che ha dalla sua parte la distruzione e l'annientamento, che coincide con l'assoluta adesione al fideismo cieco per il presente. Tutto il resto non è che idolo, immagine di perversione dell'unica verità che non ammette derivazioni o contaminazioni: questa iconoclastia è espressione della più profonda considerazione di quei reperti e di quei libri, perchè non sono ritenuti innocui ma fin troppo significativi e importanti.
Questi atti di radicale iconoclastia sono paradossalmente, in negativo, una forma di tutela per la storia delle antiche civiltà: chi sapeva niente di questi monumenti prima che venisseto distrutti? La distruzione delle mura di Ninive avvenuta a gennaio è passata infatti inosservata perchè non c'era nessun video a documentarla; il sacrificio di questi reperti concede loro la considerazione che hanno sempre meritato.
Queste devastazioni hanno una funzione propagandistica, soprattutto in senso di minaccia perchè si rivolgono a noi dicendoci "Guardateci, siamo indistruttibili perchè quello che voi potete farci ce lo facciamo da soli, non vi temiamo"; infatti la distruzione si accompagna anche alla vendita di reperti su ebay, a dimostrazione che non si tratta solo di furia irrazionale ma di un'azione ben ponderata.
Alla radicalità dell'Isis si può rispondere solo con un'ulteriore radicalità occidentale: la tutela e la conservazione della cultura e dell'arte del passato, di qualsiasi parte del mondo si tratti, è una cifra che caratterizza il nostro spirito, giusto o sbagliato che sia. Questa barbarie è un atto di offesa nei nostri confronti, una ferita inferta a noi e non possiamo restare indifferenti...non è solo una Damnatio memoriae, perchè a quel punto bisognerebbe cedere al relativismo (è stato giusto rimuovere in Europa le tracce architettoniche e monumentali del nazifascismo? Non è stato anche lì una forma di violenza dei vincitori sui vinti?), ma se come abbiamo visto tali azioni assumono la forma di una provocazione allora proiettare solo le immagini nei telegiornali senza intervenire significa fare esattamente ciò che le milizie dell'isis volevano".