Lorenzo Marini riporta a Palazzo Medici Riccardi il Rinascimento del bianco - Affaritaliani.it

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Lorenzo Marini riporta a Palazzo Medici Riccardi il Rinascimento del bianco

Di Milo Goj

Il titolo ufficiale è “Visuart 2015”. Ma la personale di Lorenzo Marini, che sarà inaugurata mercoledì 24 giugno  presso la Limonaia di Palazzo Medici Riccardi, a Firenze, avrebbe potuto essere “Il Rinascimento del bianco”.  Art director italiano tra i più apprezzati, Marini, da meno di un anno si è proposto al pubblico anche come pittore e ha già presentato quattro mostre personali, in altrettanti spazi pubblici: Villa Vertua, a Nova Milanese, Idroart, a Segrate, Palazzo Zuckerman, presso I Musei di Padova, Spazio Oberdan, uno dei templi milanesi dell'arte moderna e contemporanea. Ora, con l'esposizione di Palazzo Medici Riccardi giunge a quota cinque in 10 mesi, quasi un record.

Nella sede espositiva fiorentina, una delle più prestigiose a livello europeo, Marini continua il suo sforzo di traduzione in arte visiva dei modelli degli annunci pubblicitari, che vengono denudati da immagini, loghi e scritte. Da qui il titolo “Visuart 2015”, una citazione al concetto di visual, declinata appunto in un contesto artistico. Ma questa mostra è anche un omaggio al bianco, di cui Marini auspica un nuovo “Rinascimento”.  In questo momento in cui si ergono a protagonisti artisti che sembrano fare della provocazione e del rumore la propria cifra stilistica, Marini enfatizza il bianco, sintesi di tutti i colori ed elemento evocatore del silenzio, della pulizia, della pacatezza.

Marini non è certo un pittore improvvisato. Anche se è noto soprattutto come art director, in realtà ha iniziato i suoi studi come artista “puro”. Prima di laurearsi in architettura, ha frequentato l'Accademia di Belle arti di Venezia, dove è stato allievo del grande Emilio Vedova. Dopo gli studi ha lavorato come creativo nelle principali agenzie di pubblicità, fino a creare il network, “Lorenzo Marini group”. In questi anni ha continuato a dipingere “In privato” sviluppando una ricerca che metteva a confronto visual pubblicitari e arte pura. Finalmente, nel 2014, ha iniziato a esporre in pubblico le sue opere.  In un anno Marini ha già conquistato l'attenzione di critici e curatori di Musei. Il suo critico di riferimento, nonché autore dell'introduzione del suo catalogo, è Giacinto Di Pietrantonio, direttore del Gamec, uno dei maggiori  esperti europei di contemporary art. E Marini è entrato lo scorso maggio, primo artista contemporaneo, nella collezione del Museo dei Beni culturali di Genova.