Culture

Marco Goldin racconta “La grande storia dell’impressionismo”

Chiara Giacobelli

Ottimo riscontro all’Arena Gigli di Porto Recanati. Il tour continua in altre città italiane

Il penultimo appuntamento nel cartellone dell’Arena Gigli è stato dedicato all’arte e alla musica, ospitando una performance che ha già riscosso apprezzamenti di pubblico e critica in molte città italiane. “La grande storia dell’impressionismo” è una lezione-spettacolo a cura di Marco Goldin, trevigiano laureato all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Storia della Critica d’Arte e curatore dal 1984 di oltre quattrocento esposizioni. Al suo fianco sul palco Remo Anzovino, uno dei principali esponenti della scena musicale contemporanea (Nastro D’Argento 2019 – menzione speciale Musica dell’Arte), che per questo specifico tour ha composto colonne sonore originali eseguite al pianoforte.

Sabato sera a Porto Recanati una platea attenta e interessata ha ascoltato il racconto di Goldin, intramezzato da momenti musicali e accompagnato dalle splendide scenografie create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii. Catturato dai colori pastello dell’impressionismo e poi dalle tinte accese del simbolismo e dell’espressionismo, il pubblico è stato introdotto nel fantastico mondo dell’arte ottocentesca francese, partendo dai villaggi fuori Parigi che i pre-impressionisti amavano dipingere en plein air. Da Corot a Monet il passo è breve, ma la rivoluzione decisiva: la tecnica cambia, le pennellate si fanno rapide ed evanescenti, la luce e la natura assumono un ruolo decisivo; soprattutto, si modifica il senso stesso dell’arte, che da qui in avanti – complice anche l’avvento della fotografia – perderà sempre più il suo carattere descrittivo per divenire veicolo di una sensazione, di un concetto, di un’emozione.

Se la prima parte dello spettacolo è interamente dedicata all’Impressionismo e celebra nello specifico Claude Monet, principale esponente del movimento, seguendone i passi da Barbizon alla Normandia, dall’Argenteuil a Rouen e Giverny, la seconda ora vede invece protagonisti indiscussi altri due grandi artisti di fama mondiale: Vincent Van Gogh e Paul Gauguin. Non è affatto casuale la scelta di questi due nomi, poiché a novembre dello scorso anno è uscito in tutte le librerie edito da Solferino “I colori delle stelle. L’avventura di Van Gogh e Gauguin”, scritto dallo stesso Goldin. Nel corso dello spettacolo l’autore ne legge alcuni passi, permettendoci di comprendere meglio quella relazione così intensa e travagliata che caratterizzò i due artisti nel 1888, anno in cui tentarono una convivenza ad Arles. L’esperienza, tuttavia, andò male e di certo ebbe un peso notevole sul successivo peggioramento psicologico di Vincent, che poco dopo si fece chiudere spontaneamente in una casa di cura.

Toccanti i momenti dedicati, attraverso la musica, le immagini e le parole, alla sofferenza che portò il pittore olandese al suicidio. Altrettanto significativa l’analisi dei suoi ultimi quadri, in cui l’espressionismo e il simbolismo raggiungono il proprio apice attraverso la stesura frenetica dell’oro dei campi di grano, dell’azzurro denso del cielo, ma anche del rosso sanguigno nelle tele di Gauguin. È il superamento definitivo dell’impressionismo e l’apertura a nuove forme di pittura che segneranno profondamente tutta l’arte del Novecento.

Quello di Marco Goldin e Remo Anzovino è uno spettacolo piacevole e istruttivo, che ci sentiamo di consigliare per l’abilità di fondere insieme la dimensione dell’insegnamento con quella dell’intrattenimento, in un prodotto molto ben riuscito.        

Per maggiori informazioni: www.lineadombra.it.