Marina Ripa di Meana: "Io, Moravia e Parise. Ma gli scrittori di una volta..."
"Io, Moravia e Parise... Ma non nascono più gli scrittori di una volta". La videointervista di Angelo Maria Perrino a Marina Ripa di Meana
Marina Ripa di Meana è stata ospite a Ceglie Messapica, presso la Med Cooking School, per presentare il suo libro autobiografico “Colazione al Grand Hotel” (Mondadori), nell’ambito della Rassegna "Un castello di libri", rassegna di degustazioni letterarie a cura di Angelo Maria Perrino.
"Io, Moravia e Parise... Ma non nascono più gli scrittori di una volta". Ecco la videointervista del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino a Marina Ripa di Meana.
IL LIBRO
L’autrice de "I miei primi quarant’anni" scrive una nuova, inedita puntata della sua vita raccontando l’amicizia con due grandi della nostra letteratura, Alberto Moravia e Goffredo Parise.
«Verso la metà degli anni Settanta mi sistemai per alcuni mesi al Grand Hotel. Fu un periodo come fuori dal tempo. Non avevo una lira in tasca, ma vivevo come una miliardaria, viziata e coccolata. Per alleviare quella specie di clausura di lusso invitavo spesso a colazione due amici, Alberto Moravia e Goffredo Parise. Erano i miei dioscuri, i miei cavalieri del cielo, Castore e Polluce, miei complici di avventure, miei paladini e più tardi anche miei testimoni di nozze.»
Un’amicizia lunga trent’anni, in cui l’insolito terzetto si frequentava quotidianamente nei luoghi canonici della dolce vita romana, come il Grand Hotel e il bar Rosati a piazza del Popolo, e si scambiava pettegolezzi, racconti e confidenze. Ne emerge il ritratto di un’epoca irripetibile e di un ambiente, tra mondanità e cultura, in cui ci si divertiva davvero: «A quel tempo a Roma si viveva con niente, si campava di fantasia».
Un libro fittissimo di aneddoti e personaggi, da Gianni Agnelli a Henry Kissinger, da Maria Callas a Liz Taylor, da Pier Paolo Pasolini a Elsa Morante. Ma in primo piano ci sono loro, Moravia e Parise, con le loro abitudini di scrittura ma anche i loro amori, i loro odi, i vizi, i cibi preferiti. Aspetti privatissimi che nessuna biografia ha mai raccontato.
L'AUTRICE
Marina Punturieri, nota anche con i nomi da sposata Marina Lante della Rovere e Marina Ripa di Meana, nasce a Roma nel 1941. A vent'anni sposa Alessandro Lante della Rovere e dal matrimonio nasce la sua unica figlia Lucrezia. Esordisce come creatrice di alta moda: il suo atelier di piazza di Spagna è frequentato da nobildonne romane, amiche, attrici famose, personaggi del gran mondo internazionale, mogli di artisti e politici che hanno cambiato la storia dell'ultimo secolo. Dirige per tre anni la rivista «Elite». Lavora per il cinema, la televisione e la radio. Scrive quattordici libri, tra i quali due bestseller, I miei primi quarant'anni e La più bella del reame (da cui sono stati tratti due film record d'incassi), la sua ultima autobiografia Invecchierò ma con calma e Virginia Agnelli madre e farfalla. Recentemente, nel novembre 2016, è uscito anche il suo Colazione al Grand Hotel. Moravia, Parise e la mia Roma perduta, pubblicato con Mondadori. In seconde nozze sposa Carlo Ripa di Meana e al suo fianco combatte in prima persona molte battaglie in favore dell'ambiente. Come ambasciatrice dell'IFAW, si reca in Canada, sul pack, per schierarsi contro lo sterminio dei cuccioli di foca e in Spagna guida un'importante manifestazione contro la corrida. Vive e lavora a Roma con il marito Carlo, il figlio adottivo Andrea e i quattro cani carlini che adora.