Culture
Michela Murgia valuta la candidatura alla presidenza della Regione Sardegna

Michela Murgia si candiderà alle Regionali in Sardegna del 2014? Di questa possibilità si discute da tempo. La scrittrice sul suo blog nei giorni scorsi ha spiegato: “Molte persone in queste settimane mi hanno chiesto quanto ci fosse di vero nell'ipotesi di una mia candidatura alla presidenza regionale. Il fondamento c'è ed è nel fatto che Progetu Republica de Sardigna (ProgReS) due settimane fa mi ha chiesto di verificare la fattibilità di una coalizione civica che riunisca forze indipendentiste, personalità della società civile e quanti – pur provenienti da altri percorsi politici – vogliano contribuire a costruire un progetto comune per il bene della Sardegna. Il mandato politico che ho ricevuto sottintende che io accetti di essere candidata a guidare questa coalizione...”.
L’autrice dell’esordio cult “Il mondo deve sapere” (Isbn edizioni, 2006) e di “Accabadora” (Einaudi, 2009; premio Campiello), per citare i suoi due libri più noti, ha annunciato che scioglierà le riserve sulla sua eventuale candidatura il prossimo 3 agosto, durante l'appuntamento di Dies de Festa, la festa annuale di ProgReS (“partito giovane e dinamico, dove la media degli aderenti è intorno ai 30 anni e la competenza più diffusa è la laurea”), che quest'anno si terrà a Nuoro.
Tra l’altro, “per rispetto nei confronti del percorso inclusivo e apartitico condiviso finora”, Michela Murgia ha presentato le dimissioni dalla presidenza di Lìberos, che la scorsa settimana ha eletto come nuovo presidente il libraio sassarese Aldo Addis.
Nel suo intervento-manifesto, Michela Murgia si chiede: “Esistono in Sardegna abbastanza sardi liberi da clientele da credere in un moto di cambiamento opposto e contrario a quello dei tradizionali partiti? Esiste un numero significativo di soggetti politici e pre-politici disposti a lasciarsi coinvolgere nella progettazione di un orizzonte comune per la nostra isola? Esistono le condizioni perché questo progetto possa convincere a venire a un seggio anche quel 40% di elettori delusi e traditi che non vota più?”. E non spende parole gentili per i partiti tradizionali: “Il Pd, il Pdl e i rispettivi alleati, con pochissime eccezioni irriconoscibili grazie al voto segreto, hanno blindato le loro rendite di posizione dentro al consiglio regionale e si sono cuciti addosso una legge elettorale fatta apposta per evitare il sorgere di una terza via alternativa ai loro interessi. Giovani, outsider e donne sono stati volutamente marginalizzati...”.
Da qui al 3 agosto, la scrittrice (che con Loredana Lipperini, per Laterza, ha da poco pubblicato "L’ho uccisa perché l'amavo" Falso!, dedicato al tema del femminicidio) verificherà se il suo progetto politico è effettivamente realizzabile.