Culture
Scala, all'Andrea Chénier di questa Prima do un 7

La Prima della Scala, com'è noto, è più un evento mondano che musicale in senso stretto, anche se non si può assolutamente dire, e tutti s'affrettano a commentare come l'opera sia stata un successo straordinario, un trionfo, salutato da 10 minuti d'applausi, quasi come per la Corazzata del Riccardelli.
La Scala è, realmente, un tempio sacro per la lirica mondiale. Il fatto è che, da qualche anno, non ci sono più validi sommi sacerdoti. Alla Callas e a Del Monaco non hanno dato il cambio professionisti migliori, come avviene sempre per lo sport, per esempio. Jesse Owens fu un mito, l'uomo più veloce del mondo, ma oggi non si qualificherebbe nemmeno per i giochi della gioventù.
I cantanti di oggi, ieri sarebbero stati letteralmente subissati dai fischi di palati fini che, proprio oggi, si dedicano più alla cena che alla scena.
Il tenore della Prima ha una bella voce, ottimo timbro, colore vivace, cristallino, ma il volume di un pesce bolso. E se il direttore vuol dimostrare che, con lui, gli archi e gli ottoni si trasformano nelle trombe delle sfere celesti, la giostra armillare perde la voce e lascia sul palco un attore in un buffo costume, grassottello, che sembra aprire la bocca, di quando in quando, come per respirare sott'acqua. Sua moglie, il soprano, non ha questi problemi, ma crede di essere un De Gregori a un live unplugged nei raffinati salotti romani. E recita, invece di cantare.
All'Andrea Chénier di questa Prima do un 7, perché le scenografie e la regia sono da dieci e alzano la media.
È al pubblico che do un 10 e lode. Mancavano alcuni politici? Meglio! C'era chi era bello ci fosse, tra eleganza e sfarzo di rara ricercatezza.
Honny soit qui mal y pense! La lirica è poesia in musica. Questa è un critica costruttiva. Da Canzonissima al GF VIP c'è tutto lo spazio che oggi ha percorso ogni arte, un cammino sventrato dall'usa e getta (e guadagna), che lascia ancora un po' di margine al sogno poetico di Andrea Chénier: del mondo anima e vita è l'Amor!
Andrea Bricchi
(@andreabricchi77).