Culture
La missione su Marte: sonde che non sondano
La prosopopea del duo Battiston-Moretti. Chi paga?
La disavventura della sonda "a tecnologia italiana" Esa (come è stata iperpompata in questi giorni) 'Schiaparelli' (dal nome del famoso astronomo italiano, topografo di Marte) è significativa di uno dei difetti nazionali italiani: la prosopopea di scienziati e manager di Stato che cercano, arrampicandosi sugli specchi, di distorcere, torcere e rivolgere la realtà per modellarla ai loro desiderata e coprire le figuracce -è il caso di dirlo- spaziali.
La sonda italiana Schiaparelli (il lander) si è molto probabilmente sfracellata (si ipotizza a 300 Km/h) sul suolo marziano a causa, pare, di un malfunzionamento dei retrorazzi frenatori. Risultato: 350 milioni di euro della missione (pari al 34% delle spese totali) buttati da parte della Asi, Agenzia spaziale italiana (e che non aiuta certo la ricerca e la scienza italiana in tempi di crisi economica in cui questi investimenti sono molto contestati).
Il presidente dell'Asi, Roberto Battiston (che è stato uno dei principali collaboratori de Le Scienze, direttore Marco Cattaneo, http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/marco-cattaneo-e-il-caso-ilaria-capua-436048.html) ancora poche ore fa cercava di autoglorificarsi: "Marte è la grande meta dell'esplorazione spaziale nella quale tutti i Paesi si stanno impegnando…e il nostro Paese ha l'opportunità e la capacità di essere tra i protagonisti"; come no,-verrebbe da dire- protagonista del fallimento.
Non contento ribadiva pateticamente a schiantamento avvenuto (notare che ora la missione si è trasformata magicamente in un semplice "test"):
Marte: Battiston (Asi), Schiaperelli ok nei secondi prima impatto =
Marte: Battiston (Asi), Schiaperelli ok nei secondi prima impatto = (AGI) - Roma, 20 ott - "Schiaparelli era un test e, a quanto sembra, ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l'apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l'accensione dei razzi di frenata. Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando. Complessivamente siamo incoraggiati a proseguire il lavoro per ExoMars 2020". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, riferendosi al progettato sbarco di un rover su Marte nel 2020 per raccogliere campioni di roccia sul pianeta.
Poi affermava gaudente che la "missione è riuscita per i dati"!
In ogni caso la parte "italiana" della missione è stata un disastro:
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2016-10-20/schiaparelli-fallisce-sbarco-marte-precipitando-suolo-50-secondi-dall-arrivo-122404.shtml?uuid=ADgWSBgB
Mauro Moretti, l'inossidabile ex sindacalista, ora AD di Leonardo - Finmeccanica (che ha realizzato l'elettronica) e per cui sono stati richiesti 16 anni di galera (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/20/strage-di-viareggio-richieste-di-condanna-16-anni-per-lex-ad-di-ferrovie-moretti-quindici-per-elia/3042535/) poche ore fa continuava anch'esso il processo di auto beatificazione http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/il-lander-schiaparelli-su-marte-ecco-perche-non-riesce-a-comunicare-446182.html
peccato che la missione si sia rivelata un fallimento totale ma forse lui non se ne è accorto.
Alla guida tecnica della missione fallita, l'"ExoMars" due donne: l'ingegnere elettronico Silvia Sangiorgi (41) "appassionata di basket" e "vice operations manager" e Francesca Esposito (43), fisica e dottorata in ingegneria aereospaziale che ricopre l'incarico di "principal investigator" per la raccolta dati dai sensori.
E proprio l'Esposito non demorde e dice: ""Comunque noi ora abbiamo pronte tutte le tecnologie e la strumentazione per la seconda parte della missione nel 2021" dal che si evince che, italicamente, l'idea di dimettersi per il fallimento neppure la sfiora e sinceramente sarebbe singolare che l'Esa e l'Asi le rinnovassero il delicato incarico.
Piuttosto con questo pomposo titolo ci dovrebbe dire qualcosa di più di questa magra figura rimediata dal nostro Paese sul palcoscenico mondiale e chissà se questa volta qualcuno pagherà per i soldi pubblici così maldestramente buttati sulle "sabbie di Marte".